Vigilia di Champions. Per la Juventus, ma soprattutto per Alvaro Morata. Che vivrà una settimana intensissima, contro quelli che gli hanno dato i natali, che l'hanno svezzato, lanciato nel calcio che conta, quello vero. Dalla cantera alla prima squadra, ai gol in Liga come quelli in Champions. Morata esplode, il suo nome è sulla bocca di tutti: diventa addirittura "il nuovo Raul". Ma ci sono Higuain e Benzema, poi c'è, all'occorrenza, Cristiano Ronaldo. Morata vede il campo col contagocce, con Mourinho prima, con Ancelotti poi, che lo sprona, lo carica. Lui risponde, con gol a raffica, ma per lui non c'è posto.

Passa alla Juve, ed il destino gli mette contro, al primo anno in bianconero, dopo un inizio tormentato dove c'ha messo più tempo del previsto ad ambientarsi, il suo Real Madrid. 180 minuti che valgono una stagione intera, per lo spagnolo anche di più: "Darei un milione di euro per vincere la Champions, giocherei un anno gratis per arrivare a Berlino".

Nostalgia, rimorsi: no, tutt'altro. Il Santiago Bernabeu un ricordo, lo Juventus Stadium il futuro. Morata è contento del suo presente e lo tiene stretto a sè: "Non devo dimostrare nulla a nessuno. Sono grato ad Ancelotti che l'anno scorso mi ha fatto giocare molte partite, anche uno spezzone della finale di Champions. Io penso solo a dare il massimo per la Juventus, sono un giocatore bianconero". Ha detto ai microfoni di Sky Sport alla vigilia della sfida di domani.

Juve-Real, per un posto a Berlino. La Juve ci spera, Morata ci spera. Il blasone ed il curriculum delle due squadre farebbe pendere l'ago della bilancia dalla parte merengues, ma una volta in campo il palmarés non contera: "Non conta da quanto tempo la Juve non vince la Champions, ora ce la stiamo giocando, e lavoriamo tutti per questo. Vogliamo vincere la Coppa, siamo qui e abbiamo dimostrato di meritarci di essere tra le prime quattro squadre d'Europa. Speriamo di arrivare fra le prime due".

Infine, una battuta sulle richieste di accrediti e di biglietti che ha ricevuto dalla Spagna e da Madrid, da amici che non l'hanno mai dimenticato: "Avrò ricevuto quasi tremila messaggi da amici spagnoli per richieste di biglietti della partita. Alla fine ho lasciato gestire il tutto ai miei genitori alla mia fidanzata, io penso solo al campo. La cosa più importante è restare concentrato al 100% su questa partita, ci giochiamo tantissimo".

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