La fine del campionato e gli ultimi spunti da prendere in vista della finale

Allegri probabilmente si affiderà ai titolarissimi, ma quel fattore "P" sembra preoccupante

La fine del campionato e gli ultimi spunti da prendere in vista della finale
La fine del campionato e gli ultimi spunti da prendere in vista della finale
FerdinandoBorgese
Di Ferdinando Borgese

L'ultima sfida di campionato contro il Verona si è conclusa con un pareggio che, osservando l'esultanza finale di Gomez e compagni, sembra aver dato maggior soddisfazione a Mandorlini e ai suoi. Eh si, perchè in casa Juve la testa è (e lo era già prima della partita) rivolta altrove. Precisamente a Berlino, data 6 giugno, ore 20:45. Una partita, quella del Bentegodi, che aveva come unico scopo quello di dare a Massimiliano Allegri delle indicazioni in vista del match contro il Barcellona.

Se il primo obiettivo di cui aveva parlato il tecnico toscano prima della partita con il Verona è filato liscio, ovvero l'opportunità di sfruttare questi novanta minuti per mantenere una buona condizione atletica, evitando possibilmente di farsi male, il secondo obiettivo, cioè il riuscire a mantenere alta la concentrazione senza farsi condizionare troppo presto dal nervosismo pre finale, non sembra essere stato raggiunto. I bianconeri hanno dato al match una discreta intensità, hanno corso come sempre ed hanno creato il giusto numero di occasioni da rete, ma i cali di tensione e le distrazioni, soprattutto nel finale di gara, non sono mancate, e il tecnico bianconero, maniaco dei dettagli quando si tratta di gestire il risultato, non le avrà certamente digerite.

Adesso l'attenzione può spostarsi completamente verso la finale di Champions, ma alcune indicazioni derivanti dall'ultima di campionato sembrano cozzare con le probabili scelte di Allegri riguardo i titolari che scenderanno in campo il 6 giugno a Berlino. Di fatto, è molto probabile che il tecnico bianconero, al di là della scelta del modulo che potrà influire sull'inclusione/esclusione dal primo minuti di Barzagli, si affidi ai titolarissimi di questa stagione, senza particolari colpi di scena. Ciò che però inizia a destare qualche preoccupazione nell'ambiente bianconero è il fattore P, ovvero Pirlo, Pogba e Pereyra.

Il "maestro" del centrocampo bianconero continua a sfoderare prestazioni non proprio convincenti. Se dal punto di vista fisico Pirlo sembra aver trovato una discreta condizione e una buona continuità di rendimento (ovviamente tenendo in mente quelle che sono le sue caratteristiche ed il fattore età), ciò che colpisce particolarmente è il netto calo nella gestione del pallone e nella precisione di passaggio, due dei tradizionali punti di forza del centrocampista bianconero. Troppi errori anche ieri per un giocatore della sua classe, troppi passaggi mal calibrati, compensati, ma solo in parte, dalla rifinitura per Padoin nell'azione dell'1-2, perchè alla fine, nonostante tutto, la giocata di Pirlo può arrivare in qualsiasi momento.

Come se non bastasse, a questo si aggiunge l'ennesima prestazione anonima di Paul Pogba. Il centrocampista francese non sembra ancora aver ritrovato la giusta condizione dopo il lungo stop per infortunio, anche se Massimiliano Allegri ieri ha più volte sottolineato come, a suo modo di vedere, per Pogba non si possa parlare di un problema legato alla condizione atletica, ma piuttosto di un problema a livello di serenità e concentrazione. In ogni caso, da qualsiasi lato si voglia guardare la vicenda, un problema c'è.

Chi invece continua a convincere e a sfoderare prestazioni importanti è Roberto Pereyra. Ieri, al di là del gol capolavoro, il centrocampista argentino ha donato ancora una volta aggressività e dinamismo alla manovra dei bianconeri.

Ecco che, tornando al discorso Berlino, questa situazione assume una certa rilevanza. Ma come può Massimiliano Allegri fare a meno dell'esperienza e della classe di Pirlo o della tecnica indiscussa di Paul Pogba? Difficilmente l'allenatore bianconero rinuncerà ai due titolarissimi e, altrettanto difficilmente, sceglierà di puntare fin dal primo minuto su un giocatore si in forma, ma con troppa poca esperienza a livello internazionale, come Roberto Pereyra.

Sarà quindi improbabile che Allegri decida di optare per un centrocampo con Marchisio, Vidal e soltanto uno fra Pirlo e Pogba, lasciando la posizione di trequartista normalmente occupata dal cileno a Pereyra. Molto più facile invece vedere il classico schieramento con Marchisio, Pirlo e Pogba sulla linea di centrocampo, e con Vidal lasciato a supporto delle due punte. Due opzioni già collaudate, alle quali si aggiunge anche l'ipotesi di lasciare Vidal in posizione avanzata, inserendo Pereyra nei tre di centrocampo sempre al posto di uno fra Pirlo e Pogba. Tre alternative che in ogni caso hanno sempre funzionato molto bene: ecco perchè la condizione dei singoli diventa fondamentale per valutare la migliore fra le possibilità.

Per quanto riguarda il reparto offensivo non esistono dubbi: in campo ci saranno Tevez e Morata, ma Allegri sa che in caso di necessità potrà contare su un Fernando Llorente in ottima condizione e su Alessandro Matri, che quando è stato chiamato in causa durante la finale di Coppa Italia ha risposto presente. Ieri la prestazione di Carlos Tevez, al di là del rigore sbagliato, è stata piuttosto opaca. Tuttavia, con tutto il rispetto per la sua sfida personale (ormai persa) per il titolo di capocannoniere, i suoi gol non erano di certo rischiesti ieri pomeriggio al Bentegodi, ma i tifosi bianconeri li aspettano per un'altra occasione ben più importante. Chi ha visto la partita con il Verona avrà inoltre notato un certo nervosismo da parte dell'argentino, segno che per Carlitos tutta la grinta la tensione nervosa è già rivolta verso la finale di Berlino.

Resta ancora una settimana per poter fare la giuste valutazioni e Allegri spera che i fedelissimi riescano a ritrovare la miglior condizione possibile per non trovarsi nella situazione di dover risolvere un vero e proprio rompicapo.