Nuovo arrivo nel mondo Juventus. Neto si è presentato oggi in conferenza stampa a Vinovo e ha parlato del perchè abbia scelto i bianconeri e delle sue prime sensazioni agli ordini di Massimiliano Allegri. Ecco le parole del portiere riportate da tuttojuve.com.

Si parte dal perchè la Juventus e sul suo ruolo da secondo: "Ho pensato quello che era meglio per me, per la mia carriera, per il mio futuro, come prospettiva, ho pensato a tutto quello che poteva succedere, alla fine ho pensato il meglio fosse venire qua. Una squadra vincente, nella quale riuscirò a proseguire questa crescita che voglio raggiungere. Da quando ho iniziato a giocare a calcio ho avuto tante cose difficili, tante cose a cui sono dovuto passare sopra perchè se dovevo pensare, se dovevo guardare i numeri, dovevo guardare indietro o accanto, magari non sarei arrivato qua. Da questo punto di vista io non mi preoccupo, sono venuto qua per aiutare la Juventus, faccio parte di questo gruppo, è il mio sogno poter essere qui oggi, so quello che ho passato e poi quello che succederà, succerderà."

Sui primi allenamenti con Buffon e il suo rapporto con il portiere della Nazionale: "L'inizio qua.... se non fosse per il caldo, si stava meglio. Però stiamo facendo degli allenamenti belli, abbastanza intensi, con Gigi come con tutti gli altri portieri, stiamo dando il massimo per poter preparare questa stagione che sarà veramente importante. Mi ha accolto alla grande, lui è un professionista, ci conoscevamo dal giocare contro. Mi ha accolto alla grande, da professionista, come tutto il gruppo. E' un gruppo sano, un gruppo di persone che rispetta tutti. E' stato veramente molto educato, molto professionista, non riesco a dirti di preciso quello che mi ha detto, però dall'esperienze che ho vissuto, il primo momento qua è stato molto positivo perchè mi sono sentito molto a mio agio e sono contento."

Sugli ultimi mesi complicati a Firenze: "A Firenze ho vissuto questi mesi all'inizio abbastanza difficili. Sapevo quello che avevo davanti a me e quello che poteva succedere con la scelta, con il comunicato e con tutto quello che è successo. Poi sono riuscito a gestirlo, anche il momento in cui sono tornato a giocare mi ha aiutato tanto, perchè giocando il tempo passa più veloce e sei sempre concentrato nelle partite, quindi non è che sei nervoso aspettando il momento in cui devi partire, perchè all'inizio io pensavo che potesse essere così. Alla fine è andata meglio. Sicuramente poteva essere gestita in un'altra maniera la situazione, però ormai fa parte del passato, stare qua dire quello che si poteva fare, non serve a niente ora. Magari prima di tutto quello che è successo potevamo parlare. Della città e dei tifosi, l'unica cosa che posso dire è che gli anni che ho vissuto lì, ho vissuto alla grande, ho vissuto momenti molto importanti della mia carriera, mi trovavo veramente bene nella città, mi trovavo molto bene nella squadra, ma è arrivato il momento in cui dovevo fare una scelta, il momento in cui dovevo fare un salto nella mia carriera. Dal momento in cui sono arrivato in Italia ho sempre sognato di arrivare a una squadra di questo livello. Dal momento in cui ho ricevuto l'opportunità, non è che ci ho potuto pensare due volte, era quello che volevo."

Infine due parole sulla scelta del numero di maglia, la 25: "Io ho scelto la maglia numero 25. Ho pensato a prendere la 25 perchè la stagione dell'anno scorso avevo 25 anni ed è stata una stagione importante per me. Niente di particolare. Io ho iniziato a fare il portiere perchè ho avuto la fortuna di avere mio padre che ha giocato come portiere in Brasile, da piccolo lo guardavo e volevo essere come lui. Con i suoi consigli ho avuto la fortuna di andare un pochino più in avanti di quello è ruscito a fare lui, però è rimasto sempre lui a darmi la forza, a darmi i consigli e ad aiutarmi ad arrivare dove sono arrivato oggi."

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About the author
Francesco Nasato
24 anni, giornalista pubblicista, allievo della scuola di giornalismo dell'Universitá IULM, laureato alla Cattolica di Milano in Linguaggi dei Media. Editor di Vavel Italia, scrivo di calcio e Milan sul web e la carta stampata da quando ho 18 anni