La Juventus trova la prima vittoria della pre-stagione sul campo del Lechia Danzica: il punteggio finale dice 2-1, in un'amichevole che ha perfettamente rispecchiato il calcio di luglio, con 25 giocatori diversi visti in campo nel giro dei 90 minuti e ancora tanta macchinosità nei movimenti e nelle letture. In tutto questo, Massimiliano Allegri ha anche diversi motivi per sorridere, su tutti le buonissime prove di Dybala e Mandzukic, ma anche per preoccuparsi, perchè Chiellini ha lasciato anzitempo il campo per un problema fisico e Morata è uscito abbastanza nervoso, motivo ancora da comprendere. Tanti moduli e soprattutto tanti giovani ragazzi provati dal tecnico Livornese, che continua a lavorare e porta a casa la prima vittoria grazie alle reti di Pogba e Mandzukic, intervallate dalla rete di Buksa.

LE SCELTE - Allegri opta per il 3-5-2 per la seconda uscita in amichevole, visto già nella seconda metà di gara contro il Borussia Dortmund, con Dybala confermato in avanti affiancato da Zaza, mentre Rugani fa il suo esordio in difesa dal primo minuto con Bonucci e Chiellini. Sulle fasce scelte che ricadono su Lichtsteiner e Padoin, con Khedira in posizione di regista e Sturaro e Pogba come interni. Tante rotazioni anche nel Lechia, tantissimi giovani in campo per i polacchi, compreso un classe 1999 in difesa.

PRIMO TEMPO - Da normale amichevole estiva, i ritmi sono decisamente bassi, anche se nei primi minuti è il Lechia ad avere l'iniziativa. Il gol del vantaggio però è bianconero: Pogba stacca di testa a centro area sopra a tutti su un corner pennellato perfettamente da Dybala e mette in porta l'1-0. Contraccolpo psicologico inizialmente notevole per il Lechia, che fatica su entrambi i lati e concede un'ottima occasione a Zaza, ispirato da un super Dybala: lanciato in profondità, l'ex Sassuolo controlla bene e cerca di battere col sinistro, scivolando al momento del tiro. Aspetto poco positivo per i bianconeri è l'infortunio immediato di Chiellini, che lascia il campo a Caceres. Primo tempo senza moltissimo da segnalare per i bianconeri, se non un paio di tiri dalla distanza (Pogba a giro parato, botta di Lichtsteiner alta) e un'altra bella iniziativa di Dybala ispirata da Sturaro, con la chiusura tempestiva del portiere. Da corner ci prova anche il Lechia, che colpisce anche un palo con Dwzigala sugli sviluppi di un corner.

SECONDO TEMPO - Tanti cambi e rotazioni, ma soprattutto un nuovo modulo per la Juve, ovvero il 4-3-1-2, con cinque volti nuovi dall'inizio, ovvero Clemenza, Morata, Evra, Mandzukic e Marchisio. Morata è subito vivace e ci prova su punizione, mentre il suo nuovo compagno d'attacco va vicinissimo al raddoppio al 50' su un cross di Evra, causando quasi un autogol. Spazio anche per Neto, Vitale e Parodi: il portiere brasiliano vien subito chiamato in causa su un buon calcio col sinistro, rispondendo presente in tuffo. Makuszewski si rende altrettanto pericoloso in contropiede, su lancio col sinistro del nuovo entrato Mila, ma ancora l'estremo difensore bianconero si oppone. Impatto interessantissimo quello di Cerri, subentrato a un Morata un po' nervoso: dribbling in area mantenendo l'equilibrio e passando in mezzo a due, conclusione violenta trattenuta però dal portiere. Con tanti nuovi ingressi la Juve perde intesa e il giovane Buksa all'82' trova il pareggio con un buon sinistro in diagonale, seguendo un ottimo colpo di tacco di Bruno Nazario, interessantissimo brasiliano classe 1995 autore di ottime giocate. All'ultimo minuto è Mario Mandzukic a risistemare le cose: il giovane Macek da destra lo pesca in area, controllo, un tocco per mettersela sul sinistro e botta sotto la traversa.

Il risultato finale è quasi relativo: primo tempo con una Juve-B e un Lechia-B, secondo tempo con una Juve-C e un Lechia-A. Sulle gambe la preparazione pesa ancora, il percorso per la squadra di Allegri è ancora decisamente lungo, una prima impressione reale si avrà l'8 agosto a Pechino, giorno della Supercoppa Italiana contro la Lazio. Prima ancora un'importante amichevole, sabato alle 19 contro il Marsiglia in trasferta. Indicazioni, tante, per Massimiliano Allegri: la sua Juve è ancora in cantiere.