"Dispiace per Khedira: sicuramente non giocherà la Supercoppa".

L'annuncio di Massimiliano Allegri "scuote" il mondo bianconero. La Signora si appresta ad affrontare la Lazio senza alcune pedine di prima grandezza. La difesa risente delle defezioni di Barzagli e Chiellini - spazio a Rugani, fresco di rinnovo - mentre nella terra di mezzo è Khedira ad alzare bandiera bianca.

La notte del Velodrome, segnata dal meraviglioso pubblico di casa e dalla mimica del Loco Bielsa, si trasforma in un inferno. La Juve perde uomini, partita e testa. Il guaio muscolare dell'ex Real è da valutare, ma i tempi di recupero sono strettissimi ed è lo stesso tecnico ad archiviare anche la minima speranza. Un incubo ricorrente, alla mente le fatiche fisiche di Khedira, martoriato nelle scorse stagioni da problemi di differente natura.

Allegri deve fronteggiare difficoltà messe probabilmente sul banco al via. La rinuncia a senatori in grado di trainare il gruppo, non solo in campo, ha ripercussioni importanti. La Juve deve ricostruirsi passo dopo passo, identificando nuovi leader. Il cammino è però reso impervio dalla sorte e il primo esame è ormai a un passo.

Qualche spiraglio di luce offre l'amara serata transalpina. Un buon avvio, la voglia intatta di imporre un'idea di calcio.

"La Juventus ha fatto molto bene i primi venti minuti con buone geometrie, poi abbiamo concesso due contropiedi".

Allegri non rinnega la scelta di affrontare, pochi giorni dopo il ritorno in campo, squadre di buon tasso tecnico.

"Abbiamo giocato un buon calcio con un avversario più avanti fisicamente di noi. Abbiamo scelto queste squadre con un rischio calcolato: vogliamo arrivare in buona condizione per la partita con la Lazio".

Vincere e cambiare, è la strada giusta, infortuni permettendo.

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Johnathan Scaffardi
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