Seconda partita di campionato per i bianconeri, seconda sconfitta. Risultato: zero punti nelle prime due giornate. E' la peggiore partenza nella storia della Juventus.

I bianconeri cadono all'Olimpico contro una Roma in salute, pimpante, che ha giocato un ottimo calcio per almeno 70 minuti. Ciò che però preoccupa davvero, in fin dei conti, non è tanto la sconfitta (perdere fuori casa contro la Roma ci può anche stare), ma il livello di gioco espresso dalla squadra di Massimiliano Allegri.

E sarebbe anche il caso di focalizzare l'attenzione su società ed allenatore, perchè in questo momento i calciatori sono probabilmente gli unici a non avere particolari responsabilità.

Le ultime vicende di calciomercato sono note ai più, ma sembra opportuno sottolineare ancora una volta la tempesta di confusione e improvvisazione in cui naviga la dirigenza bianconera. Mancano ormai poche ore alla fine del calciomercato e Allegri non ha ancora ottenuto i due tasselli necessari per completare la rosa: un trequartista e un centrocampista che possa sostituire Marchisio in cabina di regia. Davvero grottesche le ultime dichiarazioni di Marotta e Allegri: il primo smentisce di aver seriamente trattato Julian Draxler nonostante le notizie provenienti praticamente da tutte le testate sportive italiane e soprattutto tedesche; come se non bastasse, dopo un'ora e mezza viene praticamente smentito dal tecnico toscano, che svela alcuni retroscena della trattativa. Una situazione quasi surreale.

Analizzando la sfida di ieri, partiremo dunque dal presupposto che Allegri ha dovuto affrontare anche questa partita con una rosa incompleta. In ogni caso, anche in quest'occasione le scelte dell'allenatore lasciano qualche dubbio. 

Cominciamo dal 3-5-2 (a tutti gli effetti un 5-3-2): il modulo è sembrato ancora una volta poco efficace. Poco comprensibile anche la scelta di lasciare Cuadrado in panchina, proprio considerando il modulo utilizzato dal primo minuto. Se davvero si vuol giocare con il 3-5-2, occorrono esterni che non si schiaccino troppo indietro e che, al contrario, sappiano creare problemi in fase offensiva (almeno in una delle due corsie laterali). Allegri parla di fattore ambientamento, ma una considerazione del genere può forse valere per Alex Sandro, non certamente per un giocatore che ha già grande esperienza in Serie A e che conosce perfettamente il 3-5-2 dai tempi di Firenze.

Inoltre, Allegri opta nuovamente per Padoin schierato davanti la difesa. Nella conferenza stampa della vigilia, alla domanda "perchè non Pogba?", Allegri aveva dichiarato senza troppi giri di parole: "mi serve negli inserimenti". Un ragionamento che in teoria potrebbe essere condivisibile, se non fosse per il fatto che ancora una volta il risultato è stato a tratti pessimo. Anche durante la sfida di ieri, infatti, Pogba ha dovuto fare praticamente ogni cosa: impostare, inserirsi ed attaccare. Certo, come dice Allegri, gli inserimenti sono un aspetto importante, ma forse prima andrebbe costruito gioco al fine di propiziarli. Abbiamo invece assistito ad una squadra in enorme difficoltà in fase di impostazione. Un centrocampo a tratti assente, in molti casi scavalcato da lanci lunghi a cercare direttamente le due punte.

In ogni caso, prescindendo dall'enigma su chi avrebbe dovuto occupare il ruolo di regista davanti alla difesa, sarebbe stato forse più opportuno utilizzare un 4-3-1-2, con Pogba, Padoin e Sturaro nella linea di centrocampo e con Pereyra titolare dal primo minuto a supporto delle due punte.

Allegri, dopo un primo tempo conclusosi miracolosamente sullo zero a zero, si è ovviamente reso conto che qualcosa non girava per il verso giusto. Il problema è che ha deciso di agire troppo tardi.

Non a caso, una volta cambiato modulo grazie agli inserimenti prima di Pereyra e poi di Cuadrado, si è vista un'altra Juventus. Il centrocampo ha ripreso a fare filtro e sopratutto è stato possibile utilizzare l'arma costituita dagli inserimenti palla al piede di Pereyra, come nell'occasione del gol. Inspiegabile a tal proposito la scelta di lasciare in panchina un giocatore come l'argentino, in questo momento forse il più in forma della rosa.

Piccolo appunto per il reparto offensivo: sembra proprio che Dybala e Mandzukic fatichino a trovare l'intesa giusto. Certo, giocano insieme da poco e c'è tutto il tempo per poter migliorare. Tuttavia, Dybala in questo momento deve necessariamente giocare titolare, anche per risolvere il problema dei calci piazzati (ricordiamo tutti la partita contro l'Udinese). Cosa fare dunque nella prossima partita, quando anche Morata avrà i novanta minuti nelle gambe? Ci chiediamo se proseguire con Mandzukic titolare sia la scelta giusta e non sia invece meglio affidarsi alla coppia Dybala - Morata fin dalla prossima giornata.

Riassumendo: Allegri non sta avendo vita facile anche a causa delle strane mosse di mercato della dirigenza, ma il tecnico bianconero a sua volta ha il dovere di trovare delle soluzioni tattiche che garantisticano un livello di gioco più alto. Certamente non è facile plasmare una squadra piena di giovani che giocano insieme da poco tempo (a proposito, durante la partita si è notato più volte la mancanza di compattezza ed esperienza che invece garantiva la vecchia guardia), ma le soluzioni esistono e vanno attuate alla svelta.

Prossime sfide: il Chievo Verona allo Juventus Stadium e il Genoa in trasferta. Sbagliare nuovamente potrebbe causare un'ulteriore perdita di serenità all'interno della squadra e più in generale dell'ambiente bianconero.