Si dice che le gare di Champions abbiano sempre un fascino particolare. Vuoi per l’atmosfera elettrizzante, vuoi per l’inno, vuoi perché qualsiasi squadra può trasformarsi in cenerentola. Sia chiaro, le vittorie europee non devono essere un’eccezione bensì una regola, non comandi  fuori se prima non sei padrone in casa tua. E’ per questo che quella di stasera non deve essere per la Juventus una partita isolata come quella di Manchester, ma deve essere un punto di partenza. Per tornare a dominare nella penisola come ha fatto in questi quattro anni, per ritrovare convinzione nei propri mezzi e garantire sicurezza all’ambiente e soprattutto ai tifosi.  Di fronte ha una avversaria in cerca di riscatto, quint’ultima in classifica dopo sei giornate, che viene dalla prima vittoria in campionato, sofferta, contro il Rayo Vallecano.  Una squadra, il Siviglia, che un anno fa ha saputo spodestare allo Juventus Stadium gli stessi bianconeri dal trono, quasi predestinato, di vincitrice dell’Europa League, con lo zampino del Benfica. Un Siviglia che ha saputo riconfermarsi  la scorsa con la seconda vittoria consecutiva in Europa e l’impresa sfiorata in Supercoppa Europea contro il Barcellona. Juventus-Siviglia doveva essere anche la partita del ritorno a casa di Fernando Llorente, ceduto a titolo gratuito quest’estate proprio agli andalusi, ma per uno strano scherzo del destino sarà assente per un fastidio muscolare. Ci sarà invece Ciro Immobile, che ha però dichiarato di essere pronto ad esultare veementemente in caso di gol. Un rapporto non propriamente idilliaco tra lui e la società torinese causato probabilmente dalla scarsa considerazione che in ambiente bianconero hanno avuto nel corso degli anni nei suoi riguardi.

Nessun precedente ufficiale tra le due compagini, solo qualche amichevole estiva come quella del 2009 nel quale prevalsero i bianconeri per 2-1 con reti di Amauri e Iaquinta. Indicazioni importanti si possono trarre però nei precedenti nei quali la Juventus ha affrontato squadre spagnole:  56 i confronti ufficiali, 22 gare vinte, 13 pareggiate e 21 perse. In questi match si è assistito ad un vero e proprio festival del gol: 69 reti realizzate dai bianconeri, contro 64 subite, più di due reti di media a partita: lo spettacolo è assicurato. La partita verrà diretta dallo svedese Jonas  Eriksson.  Tre i precedenti con il fischietto scandinavo, tutti in Champions e tutti positivi: 0-1 con lo Shakhtar nel 2012-13, 3-1 allo Stadium con il Copenhagen nel 2013-14 e nel maggio scorso l'1-1 al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid nella semifinale della coppa dalle grandi orecchie.

Juve in emergenza per la gara di oggi: saranno assenti Lichtsteiner per accertamenti cardiologici in seguito ai problemi accusati durante il match contro il Frosinone, Sturaro per un fastidio al polpaccio, Caceres infortunato e messo fuori rosa per l’incidente in stato di ebrezza, oltre che i lungo degenti Mandzukic e Marchisio. Arruolabili nuovamente Khedira e Asamoah, che siederanno in panchina.  In assenza dunque di un terzino destro (ricordiamo che Padoin non è presente in lista Champions), addio 4-3-3.  Si giocherà molto probabilmente con un 3-5-2. Tra i pali naturalmente Buffon, nella  granitica difesa a tre Barzagli, Bonucci e Chiellini, sulle fasce confermato sulla destra Cuadrado in formissima e sulla sinistra Alex Sandro prenderà il posto di Evra. A centrocampo spazio ancora ad Hernanes in regia nonostante la pessima figura rimediata contro il Napoli, ballottaggio Pereyra-Lemina per il posto accanto a Pogba. In attacco pronto Morata dopo essere stato risparmiato sabato contro i partenopei, al suo fianco uno tra Dybala, che parte favorito, e Zaza.

Emery disporrà invece i suoi uomini con un 4-2-3-1. Indisponibili Beto,Rami, vecchia conoscenza del calcio italiano, Pareja,  il faro Banega e l’ex Llorente. A difendere la porta ci sarà Sergio Rico, nella retroguardia a destra si sistemerà Coke, con Andreolli, in prestito dall’Inter, e Kolodziejczak centrali, Tremoulinas sulla sinistra. In mediana agiranno N’Zonzi e Krychowiak, sulla trequarti il trio Reyes, Iborra e Konoplyanka, in attacco spazio a Gameiro, con Immobile che partirà quindi dalla panchina.

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