Una trasferta insidiosa e sentita da entrambe le parti per molteplici motivi, sia per l'alto tasso di tifosi bianconeri in Sicilia, sia per il ritorno di Dybala, sia per la tradizione e per i precedenti. Ma, in ultimo, anche i dilemmi tattici. Palermo attende la Juventus, per una gara che si preannuncia senza dubbio intensa, ma anche molto tattica.

Massimiliano Allegri dovrebbe varare per l'occasione il 4-3-3, scelta non casuale ma probabilmente frutto di sedute video e analisi dell'avversario, che ha cambiato modulo con l'avvicendamento in panchina: Iachini prediligeva il 3-5-2, mentre Ballardini ha disposto i suoi con un 4-3-2-1, portando via un punto dall'Olimpico di Roma nella gara contro la Lazio.

Dicevamo, 4-3-3 non per una questione di uomini, ma per una questione tattica. Infatti il punto debole del Palermo potrebbero essere le fasce, coperte solamente dai due terzini, i quali potrebbero andare in difficoltà a contenere sia le sfuriate di Cuadrado e Morata sia le sovrapposizioni dei terzini.

Dall'altra parte, però, anche il 3-5-2 porterebbe vantaggi in caso di schieramento di Cuadrado ed Alex Sandro, che si troverebbero in single coverage con Struna e Lazaar, giocatori veloci ma che possono andare in difficoltà in uno-contro-uno, specialmente quest'ultimo, il quale non sta brillando in stagione dopo aver mostrato grandi cose lo scorso anno.

Indubbio è che a giovare di questa superiorità numerica sulle fasce sia Mario Mandzukic, che però sembra essere in dubbio per un leggero fastidio muscolare rimediato nella gara di Champions League. Così il ruolo di punta centrale toccherebbe a Paulo Dybala, grande ex della partita, il quale potrebbe sfruttare la velocità contro i difensori rosanero, non esattamente dei centometristi, Gonzalez in particolare.

Quel che è certo è che i bianconeri dovranno assolutamente fare la partita e imporre il loro gioco, cercando di far prevalere la fisicità contro un centrocampo del Palermo tecnico ma poco muscoloso. Forse anche per questo dovrebbe trovare spazio Lemina da regista con Marchisio e soprattutto Pogba larghi.

L'ex Marsiglia avrà anche il difficile compito di contenere Vazquez, anche se la posizione del Mudo resta tutta da capire. Le idee nella testa di Allegri sembrano comunque molto chiare: non si dovrà controbattere alle strategie avversarie, come spesso è capitato fino ad ora, ma bisognerà imporsi sul campo, dato il superiore tasso tecnico.

Quello che potrebbe variare a seconda dell'atteggiamento dei rosanero à la fase di impostazione, motivo per cui Allegri difficilmente rinuncerà a Bonucci dietro, data la sua capacità di sventagliare palloni dalle fasce e anche di far partire l'azione da dietro. I tre avanti del Palermo potrebbero andare in pressing a uomo in caso di difesa a tre, quindi gli uomini sulle fasce saranno doppiamente importanti in caso di 3-5-2, diverso il caso del 4-3-3.

Occhio di riguardo, infine, per Alvaro Morata. Lo spagnolo sarà sicuramente in campo dal primo minuto, salvo sorprese dell'ultimo minuto, ma sarebbe abbastanza clamoroso. Con il tridente ha spesso ricoperto il ruolo di esterno sinistro, posizione di sacrificio e corsa che sa fare, ma con l'eventuale assenza di Mandzukic potrebbe essere provato nel ruolo di prima punta, retrocedendo Dybala al ruolo di punta di raccordo, senza necessariamente allargarlo in fascia.

Cuadrado resterebbe comunque largo a destra, a sinistra sarebbe richiesto un gran lavoro ad Alex Sandro (Evra farebbe molta più fatica), e Dybala diventerebbe imprevedibile. Si rivedrebbe di fatto una sorta di 3-5-2 camuffato, un ibrido già utilizzato nel mese di ottobre per varie volte, con un Barzagli quasi terzino destro. Una prospettiva che potrebbe stuzzicare, ma che è tutta da verificare. Certo è che alla Juve le alternative non mancano. E Allegri dovrà scegliere nella miglior maniera possibile per rilanciare i bianconeri.

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]