In casa Juventus scalpitano Pereyra e Rugani. Il girone di andata della Signora, infatti, ha messo in luce il limite numerico della rosa di Allegri e sapere di poter contare sun rincalzi di spessore potrebbe rassenerare il mister livornese. Tra i meno utilizzati durante il 2015, spiccano il difensore del futuro Rugani e il jolly Pereyra, che tanto ha fatto bene la scorsa stagione. Storie diverse, ma comune scarso impiego. Pagato 7.5 milioni di euro, Rugani ha giocato pochissimo, collezionando solo 90' in Coppa Italia e 33' in campionato, contro il Carpi. Senza considerare i 120 secondi contro il Siviglia. Poco, troppo poco per chi dovrebbe sostituire Barzagli, mastino del pacchetto difensivo ma comunque non più giovanissimo. Allegri continua a rimandarne la promozione, ma lo sta sempre più buttando nella mischia, preparandogli il miglior terreno possibile. Alla Juve però credono fortissimamente in lui, come dimostra il deciso intento di blindare uno dei difensori italiani più promettenti. 

Ritorno più che gradito, poi, quello di Pereyra:  l'argentino, infatti, è stato il più utilizzato la scorsa stagione (52 volte) e si è dimostrato duttilissimo a livello tattico. Con lui Allegri potrà finalmente riproporre il 4-3-1-2, utilizzando il rapido argentino come trequartista pronto a scombussolare le difese avversarie. Volendo, però, Pereyra potrebbe giocare esterno basso nel 3-5-2 o alto nel 4-3-3, proponendo finalmente il modulo che valorizzerebbe al meglio la velocità di Cuadrado ed il fisico di Manduzkic. Pereyra fa dell'agilità il suo punto di forza e, a differenza dell'altro trequartista disponibile Hernanes, poterebbe meno tecnica ma molta più velocità: elemento basilare per sorprendere.

Ritorni eccellenti che dovrebbero accostarsi ad acquisti di altrettanta caratura. Marotta e Paratici, infatti, sembrano aver compreso la necessità di avere un regista di rilievo in rosa, puntando i loro radar su Gundogan, in forza al Dortmund. Difficile che i tedeschi lascino partire il playmaker già a gennaio, più probabile una cessione previo lauto pagamento in estate. Si parla di una cifra intorno ai 30 milioni, somma necessaria se ci si vuole quantomeno accostare ad interpreti di peso per colmare definitivamente il gap con le grandi d'Europa. Ormai il vestito italiano sta stretto alla Signora, ansiosa di cambiarsi d'abito per indossare, finalmente, un prodotto della migliore sartoria europea.