Juventus - Inter è tante cose. Quest'anno, oltre a essere una sfida sempre sentitissima e che vale obiettivi prestigiosi, è anche Allegri contro Mancini. Filosofie a confronto, potremmo battezzare il duello tattico. Il possesso palla ragionato e il calcio lineare del tecnico bianconero contro la forza mentale e la solidità difensiva del tecnico nerazzurro. Chi ama tenere il pallone tra i piedi e controllare la partita da una parte, chi si barrica per punire in ripartenza dall'altra.

Il primo incontro tra i due modi di vedere il calcio ha dato vita a uno scialbo 0-0, condito da un legno per parte. Certo è che quella era un'altra Juve, una Juve che un pareggio lo poteva accettare e considerare un buon risultato (vista soprattutto lo status mentale), specialmente contro quell'Inter che sembrava un rullo compressore. Oggi, tre mesi dopo, i ruoli si sono invertiti: i bianconeri dominano in lungo e in largo, i nerazzurri soffrono. Inversione di tendenza che potrebbe essere confermata anche dallo scontro diretto.

Allegri proporrà il solito 3-5-2, senza Khedira. Questo primo cambio condiziona anche la scelta dell'esterno destro: Sturaro, che sostituirà il tedesco, lasciato a riposo, ha caratteristiche più difensive e manca dei tempi di inserimento che ha l'ex Real Madrid, permettendo così a Cuadrado di avere più libertà in fase offensiva. Chiaramente questo non significa liberarlo totalmente dalle responsabilità difensive richieste dall'allenatore ex Milan ai due esterni, ma di certo il colombiano potrà sfruttare meglio le proprie caratteristiche offensive, avendo le "spalle coperte". A sinistra invece ragionamento opposto: Pogba è l'interno libero di avanzare e proporsi in avanti, Evra l'esterno che gli deve dare copertura.

L'atteggiamento bianconero è contrapposto alle barricate che starebbe preparando Mancini, 3-5-2 con D'Ambrosio e Nagatomo pronti a giocare sulle fasce e contrastare gli esterni bianconeri. Da capire chi a destra e chi a sinistra: presumibilmente l'ex Torino dovrebbe giocare sulla corsia di Evra, mentre il giapponese sarà deputato al contenimento delle sfuriate di Cuadrado. Questo duello potrebbe rivelarsi leggermente sbilanciato a favore dell'ala ex Fiorentina e Chelsea, che, se in giornata, ha già dimostrato di saper creare svariati pericoli. Va forse anche in questa direzione la scelta di un attaccante più puro come Mandzukic invece che Dybala, in avanti insieme a Morata.

Assumeranno un ruolo fondamentale le rotazioni difensive, visto che spesso Jesus potrebbe dover scalare su Cuadrado, con D'Ambrosio ad abbassarsi dall'altra parte per coprire non solo gli eventuali tagli di Evra, già pericoloso in un paio di circostanze contro la Roma da dentro l'area, ma anche gli inserimenti di Pogba, sul quale in teoria dovrebbe esserci Brozovic, con i probabili raddoppi costanti di Medel. Insieme a loro, il terzo mediano dovrebbe essere Kondogbia, che potrebbe sfruttare in fase offensiva il vantaggio fisico su Sturaro.

Il francese a Napoli ha offerto una prova di bassa qualità, sbagliando troppo spesso tecnicamente, soprattutto in uscita: almeno tre buone ripartenze sono sfumate per responsabilità sua. L'ex Monaco vive un pessimo momento e si intestardisce troppo spesso. Necessita di riscatto.

Davanti Mancini opterà quasi sicuramente per Ljajic e Jovetic, velocità e tecnica per fuggire in contropiede. Oltre ai compiti offensivi - motivo per il quale Allegri sceglie Caceres e non Rugani in difesa, essendo l'uruguagio più veloce - la strana coppia serbo-montenegrina avrà anche responsabilità difensive: probabile che uno dei due prenda Bonucci e l'altro Marchisio, i due registi bianconeri. Saranno allora Caceres e Chiellini a dover cominciare l'azione, mentre per l'asse di costruzione della Juve si preannuncia una serata difficile.

Non sembra difficile stilare il piano tattico generale, visto che anche per caratteristiche e filosofia sarà la Juventus ad attaccare maggiormente, mantenendo un baricentro alto ma stando attenta a non esporsi eccessivamente prestando così il fianco alle ripartenze nerazzurre. Un'Inter abbottonata dall'altra parte, che necessita della solita attenzione difensiva: anche per questo Mancini non rinuncia ad Handanovic in porta (mentre Allegri lascia spazio a Neto) e nemmeno a Miranda e Murillo, con il brasiliano presumibilmente ultimo baluardo e il colombiano sul centro-destra.

Attenzione alle varianti di schieramento dell'Inter. Il 4-3-3 potrebbe essere un'alternativa, con l'inserimento di Palacio o Biabiany nel tridente sulla destra (con Ljajic a sinistra) e la rinuncia a Nagatomo o Jesus. Niente 4-4-2, almeno per ora: l'infortunio di Perisic toglie un'opportunità importante, vista l'adattabilità di Brozovic a destra. Sembra però difficile che Mancini si giochi la sfida con l'inferiorità numerica a centrocampo, specialmente considerata la qualità di Marchisio e Pogba, sui quali potremmo anche vedere dei raddoppi o delle trappole, in particolare sul Principino.

Ovviamente l'aspetto tattico assume un ruolo di discreta importanza nell'economia della partita, ma altrettanto deve fare l'atteggiamento, la tecnica. Nessun errore potrebbe essere perdonato in una partita del genere, perchè un derby è sempre un derby, anche se d'Italia...