Una partita che è più di una partita, forse. Juventus - Napoli è alle porte, e oggi, nel giorno di vigilia, Massimiliano Allegri ha presentato il big match nella solita conferenza stampa di rito, definendo la gara come "aperta a tutti i risultati". Con i propri dubbi sulla difesa ("devo valutare, non cambia perchè noi abbiam sempre giocato a quattro soprattutto in fase difensiva, cambiano solo le caratteristiche dei giocatori in campo") e le proprie certezze sulla classifica ("Con le 14 vittorie abbiam riequilibrato, non l'avessimo fatto saremmo stati indietro a rincorrere"), la preparazione della partita prosegue...

...o forse no. Allegri spiazza subito tutti: "Sinceramente non l'ho ancora preparata, giochiamo domani e abbiamo ancora tempo, anche troppo... Ho ancora due allenamenti per valutare difesa e gestione della partita".

La gara si prospetta spettacolare, secondo il tecnico, ma non decisiva: "Il Napoli sta facendo un grande campionato, sta dimostrando il suo valore, noi rispetto a loro siamo sulla stessa linea, lo scontro diretto dell'andata fa la differenza. Sarà una partita bella dal punto di vista tattico e tecnico, ma non vuol dire che deciderà il campionato, dopo ci saranno altri 39 punti a disposizione".

Un occhio di riguardo va a un giocatore, ovviamente Gonzalo Higuain, ma l'allenatore bianconero riconosce soprattutto il sistema di gioco partenopeo: "Sta tenendo una media straordinaria, se terrà questa media farà 40 gol. Sarà difficile marcarlo, ma non è solo un problema di Higuain, credo che il Napoli a metà campo e in avanti abbia grandi singoli che stiano giocando bene anche di squadra. Il Napoli ha la seconda miglior difesa del campionato, il singolo giocatore esalta il collettivo e viceversa".

Merito soprattutto di chi siede in panchina: "Sarri non ha bisogno dei miei complimenti, sta facendo cose straordinarie e inaspettate, quando è arrivato è stato massacrato e sta dimostrando col lavoro di essere un ottimo allenatore".

Lo stesso che all'andata riuscì a conquistare un importante 2-1 che gettò la Juve nel profondo rosso. Allegri torna con la mente a quella partita di fine settembre, denotando gli enormi progressi: "A Napoli perdemmo una partita dove subimmo due gol dal Napoli su due errori gratuiti, senza togliere loro meriti, noi avemmo anche occasioni alla fine per pareggiare. Siamo cresciuti sia noi che loro, è una sfida tra due squadre in crescita che ora si giocano lo scudetto fino alla fine del campionato".

La falsa partenza era dovuta all'amalgama ancora assente e soprattutto all'età, secondo il tecnico: "Siamo partiti abbastanza male, siamo anche giovani: a Frosinone abbiamo finito con 6 giovani in campo. Non so come finirà, ma stiamo preparando il futuro". Un nome in particolare risuona: "Rugani è arrivato qui dall'Empoli trovando quattro tra i difensori più forti d'Europa, gli ho dato il tempo di crescere ed è passato in un sistema totalmente diverso. Volete Rugani in campo, ma appena sbaglia la partita lo impallettate... (rivolto ai giornalisti, ndr) Sarà il futuro della Juve e del calcio italiano, devo gestirlo al meglio".

Non può ovviamente mancare il clssico ricapitolando tra infermeria e campo: "Zaza potrebbe essere della partita, o giocherà lui o giocherà Morata. Khedira proverà oggi con la squadra, può darsi che non sia in grado di fare 90 minuti, dovesse essere a disposizione potrebbe giocare. Mandzukic, Asamoah e Chiellini valuteremo in settimana, Caceres purtroppo ha finito la stagione. Gli altri stanno più o meno tutti ben, Pereyra quando ha condizione per 90 minuti è importante, sono rimasto contento per quel che ha fatto a Frosinone. Avere Pereyra, Cuadrado, Zaza, Sandro all'interno di una rosa è importante perchè non da preoccupazioni. Le assenze non preoccupano, dispiace essere obbligati su delle scelte. Siamo in 18, chi andrà in campo sarà in grado di fare una grande partita, le motivazioni psicologiche vanno oltre".

Oltre che degli infortunati, si è parlato molto degli arbitri, argomento su cui Allegri glissa: "Io difficilmente parlo degli arbitri, credo che la classe italiana sia la migliore che c'è, posso parlare dopo la partita della partita, meno si parla di loro e meno pressioni hanno addosso, e meno sono le possibilità di sbagliare".

Il pensiero del tecnico toscano è tutto rivolto alla partita, ma non solo, perchè anche lo scudetto ha una qual certa importanza. Chi delle due dovesse portarlo a casa compirebbe un'impresa: "Non so quanto vale uno scudetto a Napoli, so solo che se la Juventus dovesse vincere sarebbe storico, cinque di fila li ha vinti negli anni '30. In questo momento storico sarebbe un'impresa. Più si va avanti e più c'è pressione, c'è l'obiettivo di vincere per raggiungere quello finale, che è quel che conta, ovvero il 16 maggio essere davanti a tutte le altre. Lo dico sempre ai ragazzi: 'immaginatevi cosa sarebbe vincere lo scudetto il 16 maggio'... Bisogna aver chiaro quello".

E la gara col Napoli inaugura un ciclo di fuoco: "Bisogna abituarsi a questo tipo di partite, da domani inizia un trend di gare molto importanti e non dobbiamo farci prendere dall'ansia, affrontando partita dopo partita". Ma non solo per la Juve, anche per il Napoli, che giocherà in Europa League: "La Juventus è più abituata del Napoli, ma anche loro hanno giocatori internazionali abituati a questo tipo di partite. Contano più le prossime partite che questa. Questa settimana abbiamo recuperato energie fisiche e mentali, abbiamo ancora tre mesi dove non possiamo permetterci si sbagliare".

Immancabile, ormai di routine, anche la questione futuro inglese: "Il futuro non destabilizza nessuno, io sono alla Juventus, non c'è niente di vero di quello che si dice e quello che è stato scritto. Siamo dei professionisti, i giocatori devono pensare al loro mestiere, io sto pensando alla Juventus, non ha senso parlare di niente". E, in chiusura, un appello al mondo bianconero: "I tifosi daranno un'ulteriore mano ai giocatori in campo, ci sarà bisogno di tutti".