Il gol di Morata - due giri di lancette dopo il pari di Kalinic - è il biglietto tricolore, certificato, qualche ora dopo, dal piattone di Nainggolan che stende il Napoli all'Olimpico. Una settimana di numeri e festa, orgoglio e parole. Ora il campo richiama la Juventus, sul piatto 90 minuti senza particolare valore. La Signora - di fronte al pubblico di casa - vuol però battere un colpo ulteriore, per coronare, al triplice fischio, una campagna da record. 

Di fronte, il Carpi di Castori, invischiato nella lotta per non retrocedere, oggi salvo, ma non certo al coperto dal possibile rientro altrui. 

Si gioca domenica all'ora di pranzo, l'impressione è che Allegri valuti un turnover significativo, per dare spazio e minuti a giocatori fino ad oggi in secondo piano. Marchisio continua il suo lavoro di recupero, Chiellini insegue la finale di Coppa col Milan. Con Neto ai box, pali difesi dall'eterno Buffon. Linea di difesa a quattro, riposo per Barzagli. Al centro, quindi, spazio a Bonucci e Rugani. Esterni bassi Lichtsteiner e Alex Sandro.

In regia - dopo le ottime apparizioni di Lemina - si rivede Hernanes. Il brasiliano gode della protezione di Padoin e Pogba, con l'ex Udinese Pereyra ad agire sulla trequarti. In panchina, Khedira e Sturaro. Anche Sturaro è in corsa per una maglia da titolare. 

Si rinnova il reparto degli avanti. Mandzukic e Dybala osservano da fuori l'incedere di Zaza e Morata. 

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