MOLTI PROBLEMI - Lunedì si rigioca, ennesimo esame per la Lazio di Pioli che c'è, esiste, l'abbiamo potuta ammirare nel primo tempo contro il Genoa di pochi giorni fa, ma che non riesce a ritrovarsi. Le seconde linee non sembrano per niente all'altezza dei titolari, come invece si credeva fossero. Lunedì al Barbera, nel posticipo di campionato contro il Palermo rientrerà in difesa Stefan De Vrij che ha scontato la giornata di squalifica per l'espulsione contro il Genoa, ma quanto cambierà? L'assenza di Biglia contro l'Udinese si è sentita a centrocampo, Ledesma non riesce a dare velocità all'azione, non dà spunti d'inserimento agli attaccanti. Senza Gentiletti e Basta la difesa torna a ballare senza pace, esattamente come la scorsa stagione. Non era certo prevedibile l'assenza di così tanti punti fermi del gioco laziale in contemporanea. Non era prevedibile ma la dirigenza biancoceleste sapeva bene quanto potesse offrire tecnicamente la panchina della Lazio. Konko, Novaretti, Cana e ormai lo stesso Ledesma sono in grado di sostituire gli infortunati senza farli rimpiangere? All'Olimpico contro l'Udinese è sembrato proprio di no. Ecco forse il mercato estivo avrebbe dovuto tenere in considerazione anche il problema delle seconde linee, una squadra cresce quando ha alternative valide per ogni ruolo, cosa che adesso Formello non possiede. E poi torniamo al solito problema: la Lazio del secondo tempo contro l'Udinese è stata una Lazio che ha sempre condotto l'azione di gioco, una Lazio per 45 minuti presente nell'area di rigore friulana. Ma a che serve se nessuno segna? Non è un problema di palloni che non arrivano, l'abbiamo visto bene contro il Genoa. Sono i gol, è la rete che non si trova. Klose non è ancora in forma e si vede, Djordjevic neppure, assenti ingiustificati. Ma allora perchè non schierare Keita dal primo minuto? Tentar non nuoce, un attacco che non segna si. Fino ad ora i gol della Lazio sono arrivati solo da centrocampisti. E Pioli? Che colpe ha? Quattro titolari in infermeria dopotutto sembrano anche un accanimento della sfortuna. Candreva dirige, sempre presente.

LOTITO - Pioli non si discute, almeno non alla quarta giornata di campionato. Predica pazienza il patron biancoceleste:" È un momento particolare, ci dobbiamo assestare dopo tanti cambiamenti anche nello staff tecnico. Abbiamo bisogno di rodaggio, è un momento negativo ma alla fine ed alla lunga il lavoro e lo spirito di gruppo prevarranno. Non riusciamo a concretizzare, anche con l'Udinese abbiamo avuto tante occasioni ma se non butti la palla dentro, rischi di prendere un tiro ed un gol". In effetti così è stato, l'Udinese è arrivata pericolosamente in area una volta sola in 90 minuti, però ha concretizzato quell'unica occasione e ha vinto la partita. Questo è il calcio. “I nostri hanno ottime qualità, ieri però avevamo sette giocatori fuori tra infortuni e squalifiche; nonostante questi, siamo riusciti a dare qualità di gioco di un certo tipo. Pioli? È la quarta, se cominciamo a parlare di allenatori dopo quattro partite è fuori luogo. La squadra ha grande considerazione di lui, non penso che al momento il problema sia il tecnico. Non sono contento, ma non vedo tutto nero, non ci sono i presupposti per farlo. Col Genoa dovevamo vincere 7-0, prima degli infortuni gravi, ieri la palla non voleva entrare. L'ho detto anche al mister, ora conta vincere al di là della qualità, non conta solo giocare bene."

KEITA - Balde Diao Keita è sceso in campo solo negli ultimi minuti di Lazio-Udinese, quando ormai il match era già compromesso. Il ragazzo della cantera blaugrana sembra non essere tra i primi pensieri di mister Pioli, stando alle formazioni schierate in queste prime partite di stagione. Il fantasista classe '95 in estate ha prolungato il suo contratto con la Lazio fino al 2018, anche se l'accordo non è stato mai ufficializzato con un comunicato. L'agente di Keita Ulisse Savini ha parlato riguardo la scelta di Pioli in occasione dei match contro Genoa e Udinese: "L'allenatore credo preferisca Felipe Anderson perché più consono ai compiti tattici che lui chiede". Intanto contro il Palermo parrebbe proprio lui il primo ad essere sicuro di una maglia da titolare dopo la sua ottima prestazione nei pochi minuti giocati contro l'Udinese lo scorso giovedì sera. Velocità, intelligenza, tecnica e spunti, i laziali lo aspettano.

GENTILETTI - Insieme al suo ginocchio contro il Genoa, è saltata in aria tutta la difesa laziale. Grandi entusiasmi spentisi in pochi minuti. Santiago Gentiletti è dispiaciuto sinceramente:"  Mi hanno detto che ne avrò per sei mesi. Non ho mai avuto gravi infortuni in 10 anni di calcio professionistico, solo in Cile ho dovuto affrontare uno stop. Pensavo che alla mia età sarebbe stato molto difficile tornare in Europa. Ci si è messa anche la sfortuna!". A questo punto, a Gennaio, la società laziale dovrà assolutamente trovare un degno sostituto per il colosso argentino che vede compromessa, ormai, quasi tutta la stagione. La difesa biancoceleste perde una pedina fondamentale, difficile da sostituire.

Per la Lazio tutto da ricostruire, dopo una partenza da retrocessione.