Tempo e pazienza. Fiducia. Alcuni degli ingredienti preferiti da Stefano Pioli si stanno amalgamando a meraviglia e...voila. Il terzo posto è servito. Alzi la mano chi un mese e mezzo fa avrebbe scommesso su una Lazio così in alto. La società si è dimostrata all'altezza allestendo un gruppo solido ed efficace. L'atteggiamento, anche nei momenti di difficoltà, è stato sempre quello corretto: cercare di attaccare e proporre calcio. Il 4-3-3 biancoceleste ha poi fatto da trampolino ad atleti dalle qualità importanti, ma ancora alla ricerca della continuità. Spiccano così i vari Lulic, Biglia e Candreva. Senza dimenticare Djordjevic, vero bomber del futuro laziale quanto probabile leader del reparto offensivo.

La sorpresa delle ultime partite è stata sicuramente la carta Felipe Anderson. Straripante contro Inter e Sampdoria, con le sue accelerazioni sa spaccare le partite, segnare e sfornare assist invitanti per i colleghi di reparto. Arrivato a Roma in punta di piedi ha stregato tutti, tanto da aver fatto accomodare in panchina quel talentino di nome Keita, cresciuto nelle giovanili del Barcellona, di cui tanto e bene si parlava fino a qualche mese fa.

La Lazio ha qualità, non ci sono dubbi, e in un campionato equilibrato come questo, la lotta al terzo posto può davvero vivere altre giornate intense. Restano da verificare Napoli, Fiorentina e Milan, in corsa per un posto in Champions League fondamentale e sinonimo di tanti denari. Fuori le antagoniste allora, con Milan e Napoli spinte da un nuovo entusiasmo e con il naso in su, verso questa aquila che vola.