Il Genoa esce dall'Olimpico con tre punti pesanti, grazie al rigore trasformato nel primo tempo da Perotti e propiziato dall'uscita di Marchetti su Niang, bravo nell'occasione a controllare al volo l'invito di Bertolacci e ad anticipare il portiere biancoceleste. Il successo consente al Grifone di portarsi a soli due punti dalla Lazio, mentre sfuma per l'undici di Pioli l'atteso sorpasso su Fiorentina e Sampdoria. Resta in sesta piazza la Lazio e il post partita è carico di tensione, per le decisioni dell'arbitro Gervasoni, poco gradite da allenatore e società. 

Queste le parole del tecnico Pioli: "Mi spiace dirlo, ma non m’è piaciuta la direzione di gara. Ho sempre pensato che gli errori fossero episodi, oggi la prestazione della terna, la gestione della partita nel complesso, è stata in un’unica direzione. C’è qualcosa che non va, stimolerò la società per intervenire nelle opportune sedi. Bastava sentire l’umore del nostro pubblico, di solito molto rispettoso: così non va bene, si influenza la credibilità di tutto il sistema". 

Soddisfatto invece Pioli per quanto visto in campo, una Lazio in ripresa dopo il K.O di Cesena e in grado di giocare la partita anche in inferiorità numerica "Usciamo con zero punti ma con grande determinazione. A livello di spirito e volontà i giocatori hanno fatto una grandissima partita. Abbiamo iniziato bene, creato occasioni contro un avversario che si chiudeva. Poi restare in dieci è complicato, ci abbiamo provato e avremmo anche potuto pareggiare".

"In occasione del rigore serviva più attenzione, si sa che certe partite vengono decise da degli episodi. Spiace, la squadra aveva dato tutto per dimenticare la sconfitta contro il Cesena. I risultati non sono dalla nostra parte ma a livello di prestazione abbiamo sbagliato solo domenica scorsa. Non ci siamo mai illusi che il cammino fosse facile, sappiamo che è il momento di compattarci e di credere ancora di più in quello che facciamo".

Un commento infine sulla scelta di rinunciare a Cataldi per inserire Berisha, con l'arretramento di Mauri e una disposizione comunque offensiva, vista la presenza di Candreva e Klose "Non volevo togliere giocatori offensivi, volevo dare alla squadra l'idea di potersela giocare ancora. Mauri è un giocatore importante per noi, ha le caratteristiche giuste per sostenere la punta centrale, infatti abbiamo creato delle situazioni pericolose: non potevo toglierlo. Candreva? Sa incidere di più, ma fino al rigore aveva creato pericoli".