Al Bentegodi si è toccato il fondo, un 4-0 servito dal Chievo che lascia perplesso tutto l'ambiente Lazio. Ci si aspettava una reazione dopo l'eliminazione in Champions, cosa che non è arrivata; in molti casi scendere subito in campo è un modo per non pensare al passato, invece ora ciò che più preoccupa è il presente e sopratutto il futuro.

Eppure la Lazio sembrava essere partita col piglio giusto: manovra veloce, scambi di posizione, pressing. Prima Keita e poi Candreva hanno sciupato un gol già fatto. Poi, il baratro. Il Chievo passa in vantaggio grazie ad una deviazione di Gentiletti: un gol che moralmente abbatte i biancocelesti, poi improvvisamente usciti dal match. Paloschi, Meggiorini e Birsa si esaltano, con la retroguardia laziale in continua sofferenza. Il Chievo prende fiducia, nella classica dinamica calcistica "cali tu, mi esalto io", ma non è un qualcosa di momentaneo. Dura tutta la partita, diventa un'incubo.

Dopo il 3-0 del primo tempo Pioli è uscito fuori dagli spoiatoi prima dei suoi ragazzi, ma il suo atteggiamento e i suoi cambi non sono serviti a svegliare la squadra. Kishna non tocca più una palla, Cataldi rincorre Birsa senza risultati, Anderson dopo il suo ingresso in campo non incide per niente sulla partita. La Lazio rimane immobilizzata, Paloschi la infierisce con il Poker.

Lotito, furioso, dopo il triplice fischio si è fiondato negli spoiatoi. Ha voluto parlare con Pioli, non accetta più figure del genere. La Lazio nel giro di quattro giorni ha preso sette gol senza segnarne uno. Il patron laziale si è fatto sentire, ha strigliato l'allenatore senza parlare coi giocatori. Ma la sua presenza negli spoiatoi e nella pancia dello stadio a fine gara è un segnale anche e sopratutto per chi, la prossima giornata, scenderà in campo. Si riazzera tutto. Lo ha detto ha testa bassa pure Pioli.

Ieri sera alcuni tifosi della Lazio hanno aspettato la squadra al rientro in areoporto. Le acque in casa Lazio sono calde, l'eliminazione in Champions e questa figuraccia col Chievo non possono essere accettate da una piazza che, in un mese (ricordiamo anche la sconfitta con la Juve in Supercoppa), ha dovuto ridimensionare le sue ambizioni.

In attesa dell'ultimo giorno di mercato, la Lazio da domani lavorerà a testa bassa, alla ricerca dell'umiltà e del gioco perduto.

Per avere un riscontro visivo sull'umore dei giocatori laziali a termine della gara, guardate quest'intervista di Radu: