Chiamate un dottore, Lazio da codice rosso

La Lazio è assente e il Napoli se la divora. Ora la situazione diventa critica.

Chiamate un dottore, Lazio da codice rosso
Chiamate un dottore, Lazio da codice rosso.
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Di Micael Caviglia

Napoli, ancora tu. Per i biancocelesti ritorno al San Paolo, dopo quel 4-2 dal sapore di Champions. Torna il Napoli, ma si prende la sua rivincita. Sembrano passati anni, ma solo qualche mese fa la Lazio incantava proprio sullo stesso campo di ieri sera in una delle più belle partite della scorsa Serie A. Sembra ieri, ma oggi è tutta un'altra storia. La Lazio non c'è, non gioca, è annullata da un Napoli superlativo. Sarri beffa Pioli, lo manda a scuola di calcio. L'emiliano cambia e adotta il 4-3-1-2, il toscano conferma il 4-3-3. Risultato: 5-0 Napoli. Dominio partenopeo.

Già il modulo sembrava un'incognita per i biancocelesti, ma Pioli aveva dimostrato di saper gestire bene i suoi ragazzi fino a qualche mese fa, quindi ci si sarebbe aspettati una Lazio diversa, ma con la stessa interpretazione tattica. Proprio Pioli lo ha dichiarato più volte, "più che il modulo, conta l'interpretazione della gara". Ebbene la Lazio non fa nulla che ricordi il suo passato: non pressa, non compie tre passaggi di fila, non gioca tra le linee (è un 4-3-1-2!), nessuna percussione centrale e ovviamente le fasce, vero punto di forza della Lazio col suo bel 4-3-3, non vengono occupate. Tatticamente la squadra sembra un agglomerato di bravi ragazzi messi insieme per la prima volta in un rettangolo di gioco. Proprio il gruppo, la coesione tanto cara al presidente Lotito, che era la forza dello scorso anno, manca all'appello. Manca anche la preparazione fisica, terribilmente indietro rispetto alle avversarie finora incontrate (vedi Leverkusen, Chievo, Napoli). Proprio contro queste tre squadre la Lazio è riuscita a prendere 12 gol segnandone 1, quello di Keita all'Olimpico contro i tedeschi. Chiaramente c'è qualcosa che non quadra. Pioli è in confusione, di conseguenza lo sono i giocatori che manda in campo. 

Qualche mese fa, era maggio, la Lazio tornava a Formello da Napoli e ad attenderla c'erano 5 mila tifosi dentro il centro sportivo. L'euforia per il ritorno in Champions era alle stelle, finalmente la Lazio sembrava, con prepotenza, entrare nella cerchia delle grandi affermate. Invece, come per incantesimo malvagio, la Lazio torna sempre da Napoli e questa volta trova un centinaio di tifosi che la contestano, che scrivono "11 indegni" come bentornato. Ora la situazione ha cambiato completamente volto: niente più Champions, all'attivo 4 schiaffi dal Chievo e 5 dal Napoli. Ora tutti in ritiro, chiamate l'ambulanza.

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Micael Caviglia
Scienze della Comunicazione, scrivo su Vavel di Calcio, approfondendo la Lazio, la Premier League ed il tennis. Lo sport è cultura. Su Twitter sono qui