Lazio in ansia per le condizioni del capitano Lucas Biglia. Il giocatore argentino, infatti, dopo il match giocato con la maglia della sua Nazionale contro l'Ecuador (per la corsa al Mondiale 2018), ha accusato fastidi dopo aver giocato 90 minuti: ha riportato un infortunio muscolare la cui gravità ancora non è chiara. Dal ritiro della nazionale argentina arriva il comunicato dei medici sudamericani che scrivono: "Il giocatore si è sottoposto a cure fisioterapiche a causa di un dolore nella regione inguinale sinistra. In giornata sono attese novità in merito alla sua situazione" .

#Eliminatorias PARTE MEDICO: Biglia se hizo estudios por un dolor en la región inguinal izquierda. Mañana se controlará su evolución.

— Selección Argentina (@Argentina) 9 Ottobre 2015

Si tratterebbe solo di un sovraccarico muscolare, questo scrivevano ieri i media sudamericani. Se gli esami, cui si sottoporrà nel corso del pomeriggio, dovessero dare esito positivo sarebbe davvero un danno inenarrabile per la Lazio e naturalmente per Pioli.  Si trema dunque Formello perché Biglia è fresco di rientro, da quando è tornato lui a reggere il centrocampo, la squadra della capitale è uscita dalla crisi ed ha inanellato 4 vittorie consecutive tra campionato e coppa. E' l’uomo che ha rilanciato la Lazio, il neo capitano biancoceleste rappresenta un punto fermo e non può assentarsi di nuovo.

Per tutte queste ragioni, la società biancoceleste vuole blindare Lucas Biglia. Il suo contratto scade nel 2018 e la dirigenza si sta muovendo per rinnovare il contratto al metronomo argentino. Dalla prossima settimana avrà inizio una serie di incontri con l'entourage di Lucas Biglia per convincere l'argentino a rinnovare con il club biancoceleste: Lotito mette sul piatto un rinnovo fino al 2020 con adeguamento del contratto a 2,5 milioni all'anno comprensivi di bonus. Ci sarà da trattare col procuratore Enzo Montepaone, ma il desiderio di Biglia é quello di rimanere a Roma e potrebbe essere allettato dall’offerta economica.  La Lazio conta di strappare il sì del giocatore, ma non basterà un incontro