Riparte da Reggio Emilia la corsa in A della Lazio di Pioli. Al Mapei Stadium, domenica pomeriggio, sfida con il Sassuolo di Di Francesco, reduce dal pesante K.O del Castellani (firma, al minuto 88, di Maccarone). Momento positivo, in termini di classifica, per la squadra di Pioli, terza forza del campionato a quota 15.

Resta, però, da risolvere il rebus di campo. Mancano pedine importanti, per una questione tecnica e di leadership. L'asse portante biancoceleste è al momento in infermeria. De Vrij convive con un problema al ginocchio, al momento nessuna operazione. Club e giocatore optano per una terapia conservativa. Doppia è la defezione in mediana: fuori causa il cervello Biglia e l'incursore Parolo. I due - fondamentali nel successo esterno sul campo del Verona - costringono Pioli a virare nuovamente sul 4-2-3-1.

Un sorriso sul fronte d'attacco. Alla defezioe di Djordjevic, fa da contraltare il recupero di Klose. Scalpita, in panchina, anche Matri. La presenza di due attaccanti scongiura l'epidemia offensiva.

Nell'undici titolare, Marchetti tra i pali, difesa a quattro composta da Basta, Hoedt, Gentiletti e Lulic. Unico ballottaggio in essere nella zona centrale, con Mauricio che è spalla a spalla con Hoedt per una maglia. Nuova di zecca la cerniera di centrocampo. Pioli si affida alla freschezza di Cataldi e Onazi, palleggiatore il primo, uomo di corsa il secondo.

Milinkovic è il riferimento alle spalle di Klose, ai lati Candreva e Felipe Anderson. Keita è l'alternativa a Felipe, come Matri è il naturale sostituto di Klose. Mauri e Kishna rappresentano due carte da giocare a partita in corso. Scelte da valutare anche in ottica Europe League. La Lazio giovedì, a Roma, attende il Rosenborg.

Un esame di maturità, tra A e Coppa, Pioli valuta la tenuta di una squadra schiacciata dalla malasorte.

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Johnathan Scaffardi
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