Il successo casalingo con il Dnipro consente a Pioli di affrontare con maggior quiete il ritorno in A. Il cammino della Lazio è fin qui deficitario, complice la brusca frenata del periodo recente. Un punto in quattro uscite - raccolto nel turno trascorso con il Palermo all'Olimpico - una classifica che si fa via via più complessa. Lotito pone il tecnico sul banco degli imputati e di fatto cancella la cavalcata della stagione trascorsa. Ora tocca a Pioli ricostruire armonia e gruppo, con il materiale a disposizione. 

La trasferta del Castellani nasconde diverse insidie, perché l'Empoli gioca un buon calcio - la gara di Firenze insegna - e può mettere in difficoltà anche squadre di tasso tecnico superiore. Qualche ritocco, in casa Lazio, rispetto all'undici europeo. Djordjevic torna al centro dell'attacco, con Klose e Matri - coppia infrasettimanale - a disposizione. Si ricompone la linea a tre alle spalle della punta centrale, con Felipe Anderson - di nuovo protagonista - sul fronte sinistro. Candreva occupa il lato opposto - a segno con il Dnipro l'azzurro - mentre Milinkovic è l'ultimo tassello di qualità. 

La presenza del serbo consente al tecnico di proporre una Lazio dai due volti. Il nativo di Lleida può infatti schierarsi da mezzala in una mediana a tre, o sulla trequarti alle spalle del 9. Milinkovic si gioca il posto con Cataldi. La presenza dell'azzurrino vincola ovviamente al 4-3-3. Biglia in regia, Parolo completa la zona mediana. 

In difesa, la squalifica di Gentiletti, disegna di fatto la coppia centrale. Hoedt si affianca a Mauricio, con Lulic - dentro nel finale giovedì - nel ruolo di terzino sinistro e Basta sull'out di destra. Sorpresa possibile, l'utilizzo di Radu al centro.  

Assenti De Vrij, Onazi e Mauri.