Il Torino vede sfumare in extremis un'impresa che avrebbe ampiamente meritato. Una grandissima prestazione dell'undici di Giampiero Ventura, che sovrasta il Milan in tutte le fasi per 85 minuti. Poi il blackout fatale. Il Milan, da buon vecchio marpione, riacciuffa il Toro per la coda e guadagna un punticino.

Ma dovrà assolutamente scattare un campanello d'allarme in casa rossonera. Emergenza difensiva a parte, la squadra di mister Allegri è confusionaria, non ha una precisa idea di gioco e si ritrova costantemente intrappolato nella ragnatela dei granata. Dal canto suo, Ventura deve essere soddisfatto della prestazione dei suoi; in campo hanno lanciato il cuore oltre l'ostacolo, mostrando un calcio propositivo e dinamico, senza soffrire le offensive del Milan.

Finale thrilling

Il finale del match è degno dei migliori romanzi gialli. Fino al minuto 87, non c'è stata storia. Torino avanti 2-0 e Milan tramortito, passivo ed incapace di reagire, eccezion fatta per un'occasione fallita da Balotelli. Il calcio, si sa, è deciso da episodi, a volte rocambloeschi. Tale è il gol siglato da Muntari, che restituisce un minimo di verve ai rossoneri per l'assalto finale. Su una respinta di pugno di Padelli, il ghanese calcia una prima volta svirgolando il tiro, ed in seconda battuta insacca con un mancino non irresistibile dal limite dell'area, beffando l'estremo difensore granata rimasto fuori dai pali. I giocatori del Toro protestano con il direttore di gara Massa per una presunta posizione di offside di Balotelli, non considerata però attiva ai fini dell'azione. La rete viene convalidata e i rossoneri accorciano le distanze. Nei 4 minuti addizionali concessi dall'arbitro, succede l'imponderabile. Larrondo, centravanti granata da poco subentrato a Cerci, è a terra infortunato e mister Ventura chiede a gran voce il cambio in occasione di un fallo laterale a favore del Milan. I milanesi però, battono in fretta e la sostituzione non si concretizza. La prosecuzione dell'azione porterà poi al rigore decretato per un ingenuo quanto netto fallo di Pasquale su Andrea Poli. Nuove proteste veementi da parte dei torinisti, che reclamavano la sostituzione. Sul dischetto va, come di consueto, Mario Balotelli che impatta sul 2-2. Il 45 rossonero mantiene intatta la sua percentuale realizzativa dal dischetto da professionista. 21 su 21, 100%, infallibile, nonostante una lunga interruzione precedente all'esecuzione del penalty, a causa delle reiterate proteste dei granata e del tanto sospirato cambio per Larrondo.

Solo Torino in campo

Fatti salvi gli ultimi incredibili minuti di gioco, la squadra di mister Ventura ha dominato la partita. Dopo un primo tempo soporifero, con un leggero predominio dei rossoneri in avvio, il Toro prende coraggio e sblocca il risultato in apertura di ripresa. D'Ambrosio scherza con Zaccardo e Zapata, prima di punire Abbiati sul suo palo. Non impeccabile in questo frangente l'estremo difensore del Milan. I granata prendono coraggio e volano sulle ali dell'entusiasmo, i rossoneri sono in bambola. Emanuelson fatica a contenere uno straripante Cerci, che stasera vede rosso e viaggia ad una velocità diversa rispetto agli altri 21 in campo, Immobile lotta come un leone tra i due centrali difensivi Mexes e Zapata. Sull'altra sponda, il Milan non sembra essere sceso in campo, rivivendo l'incubo di Verona. Il neo arrivato e tanto atteso Kakà si propone spesso per farsi servire dai compagni, ma la condizione dei giorni migliori è un lontano ricordo. Robinho e Balotelli non pervenuti. Altra tegola per il Milan è l'infortunio occorso a capitan Montolivo a fine primo tempo, sospetta lesione muscolare per lui, che prenota un lettino nella già affollatissima infermeria di Milanello. Lo raggiungerà ben presto anche Kakà, che viene colpito duro da Bovo ed è costretto ad abbandonare il terreno di gioco. Balotelli è nervoso, un corpo estraneo. E' suo l'errore che innesca il raddoppio dei granata; un appoggio sbagliato consente a Ciro Immobile di lanciare Cerci a tu per tu con Abbiati. Dopo uno scatto di 50 metri, l'ex viola rimane lucido ed infila così il 2-0. Notte fonda per la squadra di Allegri, sulle gambe e poco propositiva, fino all'incredibile rush finale.

Poche note liete

C'è poco da salvare nel Milan visto in campo stasera; un ritrovato De Jong, la vivacità di Poli, un buon impatto di Matri, subentrato a Robinho. Per il resto, le solite amnesie difensive, una trama di gioco insufficiente, poche soluzioni offensive. Kakà è propositivo e voglioso, ma sarebbe ingiusto aspettarsi miracoli dal brasiliano alla prima apparizione, di nuova a casa sua dieci anni dopo il primo esordio contro l'Ancona. Tolto Montolivo, si spegne la luce in casa rossonera. E, dopo Verona, riappare il mal di trasferta della squadra di Allegri, che quasi ripete l'avvio disastroso della scorsa stagione. Lo stesso mister livornese è consapevole che, nonostante le numerose defezioni odierne, il Milan può e deve assolutamente fare di più per essere competitivo su tutti i fronti. Il Torino non fatica ad arginare le iniziative del Diavolo, che si salva solo grazie ad un colpo di reni in volata. Un Milan gravemente insufficiente, ancora affetto dalla sua sindrome di settembre. Il Toro, al contrario, avrebbe meritato la vittoria finale, legittima ricompensa di una manifesta superiorità sul campo. Ottimo il lavoro di Ventura che, a fine partita, recrimina per gli episodi del finale di partita.

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