Come con il Torino, come con il Celtic. Il Milan si sveglia nel finale, si scuote le vesti quando ormai è sull'orlo del precipizio. Troppo brutti per essere veri, poche note di merito tra i rossoneri. Le solite terribili amnesie difensive, ed un attacco che, oltre all'assenza forzata di Balotelli ed El Shaarawy, ha dovuto sopperire anche alla pessima vena realizzativa di Matri, ancora a secco con la nuova maglia. Davvero incredibili gli errori sottoporta dell'ex Juve che, nonostante il gran movimento e la buona volontà, sente indubbiamente il peso di una rete che tarda ad arrivare. La vetta è lontana già 10 punti, ed il Milan stenta. Anche stasera i ragazzi di Allegri possono recriminare per un rigore negato, nell'azione che ha condotto al pareggio di Laxalt. Blocco rugbistico ai danni di Robinho, pacchianamente ignorato da Tagliavento che, evidentemente, quando arbitra i rossoneri ha poca fortuna.

Nel primo tempo il Milan, nonostante il gol agli albori del match, con la zampata di Poli su assist di Robinho, non ha saputo conservare l'iniziale vantaggio.  La reazione del Bologna, capitanato come sempre coraggiosamente da Alino Diamanti, è veemente. I trascinatori di serata sono i due nuovi acquisti dei felsinei, Laxalt e Cristaldo, scelte a sorpresa di mister Pioli, ampiamente azzeccate.

E' proprio l'uruguaiano Laxalt, giovane classe '93 di proprietà dell'Inter che, annusando aria di derby, impatta sull'1-1 al 33', approfittando di una colossale disattenzione collettiva della retroguardia rossonera. Nei minuti precedenti, Matri si era divorato in un sol boccone un'occasione ghiottissima. Gol sbagliato, gol subito. La dura legge del gol, come cantava Max Pezzali. Il Milan accusa il colpo, ma si ributta ben presto in avanti; inizia così il Curci-show, con due parate fondamentali in rapida successione su Robinho e Birsa, a negare il gol all'undici di Allegri.

Il predominio territoriale del Milan non ha però fruttato il vantaggio al termine della prima frazione, ed in apertura di ripresa è ancora Laxalt a colpire, dopo l'ennesimo errore sottoporta di Matri: sulla destra, il greco Christodoulopulos si prende gioco di Nocerino e crossa al centro per l'uruguaiano che sovrasta di testa Ignazio Abate ed insacca. Clamoroso al Dall'Ara. Profondo rosso per il Diavolo, ormai alle corde. Passano solo dieci minuti ed è Cristaldo a mettere il sigillo sulla partita, spizzando un cross teso del solito Diamanti. 3-1 e Milan al tappeto.

Per Allegri è il passaggio dell'Ave Maria. Fuori Birsa e dentro Niang, e Milan che torna così al tanto amato 4-3-3. Fioccano le occasioni per i rossoneri, che le provano tutte; la traversa strozza in gola l'urlo di Mexes, mentre il diagonale di Niang esce di poco alla sinistra di Curci.

Nel finale, l'estremo difensore ex Roma si esalta prima sulla punizione dal limite di Niang, poi ancora su Matri. Pare proprio non essere serata. Ma è proprio quando la coroncina del rosario sembrava terminata che il Milan clamorosamente si risveglia, accorciando le distanze con un sinistro di Robinho, dopo un'azione un pò confusa che aveva visto il tentativo di Muntari stoppato sul più bello. La segnalazione dei 5 minuti di recupero infonde coraggio ai meneghini che si buttano in avanti e trovano l'ormai insperato pareggio al 92' con Ignazio Abate, uno che con il gol non ci è mai andato a nozze, con un piattone in mischia dopo l'ennesimo miracolo di Curci.

Il Dall'Ara è ammutolito, i tifosi ripongono mestamente lo Champagne della vittoria sotto il seggiolino. Ma tutto può ancora succedere, ed il Milan si riversa in avanti per l'ultima preghiera; l'occasione più ghiotta capita però sui piedi del capitano dei felsinei, Diamanti, che si inventa un sinistro dei suoi da trenta metri, con la palla che bacia la parte alta della traversa. E' l'ultimo sussulto di una partita emozionante, in bilico fino alla fine.

Il Bologna di Pioli non ha saputo amministrare un vantaggio cospicuo, fondamentale per dare aria ad una classifica quantomai spinosa. Cinica nelle occasioni da gol avute, ha tolto il piede dall'acceleratore troppo presto, consentendo così ad un Milan ormai sfiduciato di pareggiare una partita che sembrava ormai persa. Davvero sorprendente il talentino di proprietà Inter Laxalt, una grandissima prestazione di corsa e sacrificio condita da una doppietta storica. Ottima anche la prova di Cristaldo e del solito capitan Diamanti.

I rossoneri portano a casa l'ennesima prestazione deludente di questa stagione, nata sotto una stella sbagliata. Si salvano solo Poli e Robinho. Di certo, una dote che a questa squadra non manca di sicuro è la tenacia e la capacità di non mollare fino alla fine. Ma, quando ti chiami Milan, anche nei momenti più bui, non può bastare. Le attese, a prescindere dalle svariate assenze, sono più elevate. E sarà utile invertire subito la rotta per rientrare sul gruppo di testa, sperando che l'infermeria si svuoti il prima possibile.