Cinque punti in cinque partite. Una vittoria, due pareggi (raggiunti grazie a rimonte folli) e due sconfitte. Dieci gol fatti e dieci subiti. Dieci sono anche i punti che separano il Milan dalla capolista Roma, otto quelli dalla zona Champions League. Un punto in meno del pessimo inizio dello scorso anno e cifre uguali solo a quelle racimolate nella stagione 1981/1982, anno dell'unica retrocessione rossonera maturata sul campo. Si può dire con certezza che i numeri del Milan dell'Allegri 4.0 facciano quanto meno riflettere, essendo cifre più di zemaniana memoria che di una squadra che affermava di puntare fortemente al titolo. Gli infortuni, la squalifica di Balotelli, una fase difensiva da codice penale e il mercato sono le cause principali di questo nuovo avvio da dimenticare e che hanno riportato il Diavolo indietro nel tempo, all'inferno di un anno fa.

L'infermeria è ancora una volta da tutto-esaurito. Lungi dal muovere "facili" critiche a Milan Lab o ai metodi di lavoro di Allegri, dal momento che gli infortuni muscolari sono stati solamente quattro, e due, quelli di Abate e Montolivo, sono stati rimediati con la Nazionale, non si può sicuramente dire che il team rossonero sia fortunato da questo punto di vista. Le assenze, che hanno colpito sopratutto la parte qualitativa del Milan (De Sciglio, Montolivo, Kakà, Saponara ed El Shaarawy), pesano eccome.  La mancanze di idee che spesso ha colpito la formazione del Diavolo, già di per sé non certamente ricca di qualità, si può attribuire sopratutto agli infortuni dei cosiddetti "piedi buoni". Sotto questo aspetto, i ritorni di El Shaarawy, Montolivo e De Sciglio, probabilmente martedì ad Amsterdam contro l'Ajax, aggiungeranno sapienza calcistica e faranno rifiatare una manovra spesso rallentata e soffocata dalle imprecisioni prodotte dai loro sostituti. Per Kakà, invece, il discorso si fa più lungo del previsto. Il ritorno, infatti, si presumeva il 6 ottobre per il big match contro la Juventus, ma le date si stanno allungando, ed è più facile che si tenti il recupero dopo la sosta. Il 22 ottobre, giorno in cui il Milan affronterà il Barcellona, sembra il nuovo obbiettivo dello staff medico rossonero per il rientro del trequartista brasiliano.  

Pesa anche e sopratutto l'assenza di Mario Balotelli, vero top player e leader sul campo di questa squadra. SuperMario ieri, ai microfoni di SkySports 24, si è scusato con compagni, società e con l'arbitro Banti per la squalifica di tre giornate rimediata nel postpartita di Milan-Napoli. Il bomber rossonero, però, ci tiene a puntualizzare: "Ho sbagliato, ma non ho ucciso nessuno" e promette: "Mi rendo conto che per puntare in alto deve essere più bravo a resistere a certe situazioni". Questo Milan non può fare a meno del genio calcistico e dei gol del bomber della Nazionale ed è per questo che tutti sperano che alle promesse, Mario, aggiungerà i fatti, per fare il definitivo salto di qualità. 

Il capitolo difesa si può intrecciare direttamente con quello relativo al mercato. Finito questo, infatti, si è discusso tanto sul fatto che il Milan non abbia operato alcun rinforzo per il pacchetto arretrato, reparto che sembrava quello più bisognoso di sforzi a livello economico. La voce "dieci gol subiti" che recita la classifica conferma senza alcun dubbio questa opinione, come pure il segno "zero" vicino alle reti fatte da Alessando Matri, giocatore per cui sono stati fatti gli ultimi sacrifici economici per rinforzare un attacco che non sembrava, invece, averne bisogno. L'ambiente Milan spera che l'attaccante ex Juve si sblocchi e torni ai gol che in tutta la sua carriera non ha mai fatto mancare, non facendo rimpiangere i grandi nove del passato milanista. A gennaio sembra, però, indispensabile un ripensamento a livello difensivo e per questo già si parla di una nuova possibile offensiva per l'acquisizione di Davide Astori. Sempre per quanto riguarda il mercato svolto nella sessione estiva, la tendenza mostrata da Galliani, sopratutto negli ultimi anni, di acquistare giocatori solo a fine agosto per strappare prezzi più convenienti, non aiuta certamente l'allenatore che si trova ad iniziare il campionato con la squadra rivoluzionata. 

Al netto di quanto riportato, siamo comunque solo a settembre. Allegri, contento comunque dei primi segnali di bel gioco mostrati contro Napoli e Bologna, sembra convinto che con il rientro di Balotelli e degli infortunati il Milan, a partire dalla sosta, possa inanellare un filotto di risultati che porterebbero il Diavolo a giocarsi le posizioni di vertice. I precedenti degli anni scorsi dicono che la continuità è stata trovata sempre dopo grandi rimonte. Due anni fa, il 4-3 di Lecce con la tripletta di Boateng e la rete di Mario Yepes spinse Ibra e compagni ad arrivare in poco tempo a ridosso della Juventus. L'anno scorso, a Napoli,  il 2-2 da 0-2 targato El Shaarawy, ridiede convinzioni e gioco ad una squadra allo sbando. La speranza dei tifosi, dunque, è quella che, a partire dal match di sabato contro la Sampdoria, il Diavolo possa uscire dall'inferno e raggiungere il paradiso velocemente..