La Corte di Giustizia Federale ha sospoeso l’esecuzione del provvedimento sanzionatorio in merito al ricorso presentato dal Milan contro la chiusura per una giornata dello Stadio ‘Giuseppe Meazza’ e l’ammenda di 50mila euro.

La  squalifica del Giudice Sportivo nei confronti del Milan era arrivata dopo il match di campionato con la Juventus “per avere alcune centinaia di suoi sostenitori, alcuni minuti prima dell'inizio della gara, al 6° ed al 43° del secondo tempo, intonato un insultante coro espressivo di discriminazione territoriale nei confronti dei sostenitori di altra società.

La Corte ha respinto il ricorso della Juventus confermando l’ammenda di 30mila euro inflitta in seguito alla gara valida per il Trofeo Tim con il Milan, mentre è stato accolto il ricorso del Sassuolo e annullata l’ammenda di 30mila euro inflitta alla società in seguito alla gara del Trofeo Tim con il Milan.Quindi la chiusura di San Siro è stata posticipata e dovrà essere approfondita nel corso dei prossimi giorni.

La documentazione portata dall' avvocato del Milan, Leandro Cantamessa, ha fatto sorgere alcuni dubbi alla Corte Federale: i cori dei rossoneri erano davvero offensivi? O è mai possibile che a sentire i cori sia stato solo uno dei collaboratori della Procura federale? Anche se devono ammettere “peraltro situato ad appena due metri di distanza dal settore dello Stadio interessato".

Ora la palla passa alla procura, che dovrà indagare meglio la questione. Contro l' Udinese San Siro sarà aperto, e poi si vedrà. Intanto la Federazione calcio avrà portato modifiche sulle sanzioni legate alle norme sulla chiusura degli stadi.

L'avvocato del Milan, a fine udienza ha spiegato il suo intervento alla corte di Giustizia, durata poco più di dieci minuti: ”Un rinvio? Non è stata fatta richiesta. Ricorso all'Alta Corte del Coni in casa negativo? Vedremo, speriamo non ce ne sia bisogno. Potresti essere anche Demostene – dice l'avvocato - ma quando hai parlato dieci minuti non ti ascolta più nessuno. Gli argomenti c'erano e ci sono e sono ben tre". La società di via Turati ha preso atto con soddisfazione della decisione dalla Corte di Giustizia Federale.

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