Quando ormai i continenti sembravano irrimediabilmente alla deriva, è intervenuto il presidente Berlusconi e ristabilire le geografie all'interno dello staff dirigenziale del Milan. Nella mattinata di venerdì, le dimissioni di Galliani avevano destato stupore tra gli addetti ai lavori, oltre che allo stesso Berlusconi. Tant'è che il presidentissimo è entrato decisamente in tackle su Galliani, bloccando sul nascere ogni velleità di dimissioni.

Il vertice fiume di 4 ore ad Arcore è servito per rinsaldare la posizione dell'amministratore delegato, visibilmente indispettito dalla scalata al potere di Lady B. Seguendo un detto di Buffoniana memoria, Silvio ha preferito due feriti ad un morto, approvando una sorta di doppia figura per il ruolo di amministratore delegato. Il 69enne brianzolo resterà al suo posto, occupandosi come al solito dell'area sportiva, oltre che riprendere le redini del mercato. Messo quindi da parte, almeno per il futuro più immediato, il ritorno in società di Paolo Maldini, primo assistente scelto da Barbara nel suo scampolo di regno valchiriano.  La stessa Barbara, incassata la promozione paterna alla carica di amministratrice delegata, lavorerà nell'ambito commerciale, in particolare occupandosi di marketing e stadio.

Dal canto suo, Adriano Galliani, ritornato in auge dopo nemmeno un giorno da dimissionario, giura amore eterno al suo Milan: "Ho ricevuto tante offerte, ma non vado più da nessuna parte. Finirò di lavorare qui, perchè il Milan è la mia passione, sono innamorato del Milan". Congelata la posizione di Maldini, non si concretizzeranno nemmeno le voci che davano in orbita rossonera Claudio Fenucci e Michele Uva, come possibili nuovi AD. Nel frattempo, a regalare un po' di serenità all'ambiente, è arrivata la vittoria odierna al Massimino di Catania, la seconda consecutiva dopo Glasgow.Nonostante la conferma di Galliani, qualche novità all'orizzonte ci sarà, e resta forte l'intenzione di potenziare la rete degli osservatori, che nelle scorse stagioni tanto bene aveva funzionato, grazie anche al lavoro di Leonardo. A Milanello arriverà anche un nuovo Ds, e anche qui le candidature sono quelle che rimbalzano già da parecche settimane, ossia Pradè e Sogliano. Il discorso Ds è più improntato verso giugno, quando probabilmente, e a meno di altri clamorosi dietrofront, lascerà via Aldo Rossi Ariedo Braida, prima vittima del ringiovanimento societario tanto reclamato da Barbara Berlusconi.

Forse, nel polverone generale, la scelta della riconferma di Galliani vuole dare serenità e continuità all'ambiente; una società che non può prescindere dall'esperienza e la competenza del suo AD, sul pezzo ormai da 27 anni, con tanti alti e pochi bassi. A pace fatta, ora il Milan può tornare a concentrarsi sugli obiettivi sportivi, in attesa di giugno, quando con tutta probabilità le novità saranno molte, a partire dalla giuda tecnica. La crisi di governo, da tempo annuciata, è esplosa e rientrata in poche ore, giusto il tempo di incassare la solidarietà a Galliani dalla maggioranza degli addetti ai lavori. Il timore di perdere il Cristiano Ronaldo dei dirigenti, così come lo ha definito Carletto Ancelotti, ha spinto Berlusconi a tirare per la giacca il suo storico braccio destro, e richiamarlo all'ordine. Nel Milan che verrà, c'è ancora spazio per Galliani.