E' di nuovo caos in casa Milan, ed è una situazione già vista non più di una settimana fa, quando a dare l'addio fu Galliani, prima di essere placcato dal presidente. In mattinata, Ariedo Braida aveva rassegnato le sue dimissioni, salvo poi tornare sui suoi passi poche ore più tardi. Il suo contratto, in scadenza a giugno, non  verrà comunque rinnovato, così il direttore sportivo aveva deciso di anticipare i tempi e salutare anzitempo il Milan. 

Nel fututro di Braida sembra comunque esserci la Sampdoria, anch'essa alle prese con un profondo riassetto societario. Prima direttore generale, successivamente direttore sportivo, Ariedo Braida ha condiviso con Galliani tutti i successi dell'era Berlusconi, portando a Milanello giocatori del calibro di Shevchenko, Rjikard, Desailly, Van Basten, Weah, Pato e Kakà; gente che, come lui, al Milan ha scritto la storia. Fu lo stesso amministratore delegato Galliani a portare Braida al Milan, dopo aver condiviso con lui anche l'esperienza a Monza. 

Come si vocifera già da giorni, il successore potrebbe essere Sean Sogliano, attuale DS del Verona, che però difficilmente si libererà già per Gennaio. Resta quindi da capire se le dimissioni di Braida saranno confermate ed effettive fin da subito, o se il direttore sportivo resterà in carica e sbroglierà le pratiche in uscita nel mercato di gennaio (Vergara, Niang). 

Sogliano ha un contratto con gli scaligeri fino al 2015, anche se pare abbia già incontrato direttamente Barbara Berlusconi ieri a Milano. Nonostante il patto stipulato con il presidente Berlusconi preveda che la figlia non intervenga nelle vicende sportive, la scleta di Sogliano sembra trovare di comune accordo sia Lady-B che Adriano Galliani. Resta invece più remota l'ipotesi Pradè, che condivide con l'AD un rapporto di stima da anni. 

Quando, dopo la tempesta di settimana scorsa, sembrava tornata la quiete, il sereno in casa Milan viene squarciato dal presunto addio di un altro volto storico. Ora resta da capire cosa succederà nelle prossime ore, e se è stata la società rossonera a respingere le dimissioni. Le turbolenze in casa Milan però, sembrano non aver fine.

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Alberto Coriele
C è chi dice che il calcio sia questione di vita o di morte; non concordo con questa affermazione; posso assicurarvi che è una questione molto, ma molto più seria