All’ urna di Nyon il Milan ci sarà. Dopo 100 minuti di sofferenza contro l’Ajax. Ci sarà dopo una delle partite più sofferte della recente storia rossonera. Si giocava tutto in una notte, avendo a disposizione due risultati su tre, contro i lancieri costretti a vincere per proseguire il cammino europeo. Schieramenti speculari. Rispetto alla vigilia nel Milan Allegri può finalmente schierare Kakà, El Shaarawy, Balotelli in attacco e preferisce Bonera a Mexes al fianco di Zapata mentre de Boer opta per Bojan ( due reti nelle ultime due partite) e non per Hoesen, e non rinuncia all’esperienza di Poulsen in mezzo al campo.

PRIMO TEMPO - Il Milan non sbaglia l’approccio alla partita ed è subito pericolo con una punizione di Balotelli. Ma dura cinque minuti. Perché già al sesto minuto l’Ajax sfiora il vantaggio con Poulsen. Il danese salta in anticipo nel cuore dell’area di rigore e di testa colpisce il palo. Clamorosa palla gol alla prima occasione per gli olandesi. L’Ajax prende in mano il gioco arrivando con estrema facilità nella trequarti rossonera senza però essere pericolosa; il Milan non riesce ad alzare il baricentro anche perché gli attaccanti di Allegri non danno una mano in fase di non possesso. Al 19’ il Meazza trema di nuovo quando su un cross dalla destra Klaassen colpisce di testa dentro l’area ma trova un super Abbiati che gli nega la rete. Seconda palla-gol per l’Ajax. Il copione del match viene stravolto al 22’ quando per un brutto fallo Montolivo viene espulso.

L’arbitro inglese, Webb, non ha dubbi. L’intervento su Poulsen è da rosso diretto. Milan in dieci senza il suo capitano. A questo punto Allegri sostituisce un dolorante El Shaarawy con Poli per mantenere i tre di centocampo. In dieci contro undici i rossoneri stringono le maglie; due linee molto strette con Kakà, divenuto capitano, che si abbassa a fare il quarto a sinistra per dare una mano a Constant, come contro il Barcellona ed il Celtic a Glasgow. Al 37’ il possesso palla è 64% Ajax 36% Milan. Ma nel momento di maggiore difficoltà la squadra, sostenuta dai tifosi, si ricompatta molto bene non concedendo nulla ai lancieri fino al 46 min quando su punizione Shone procura l’ultima sofferenza prima dell’intervallo. Zero a zero e tutti a chiedersi se il Milan a gioco lungo riuscirà a mantenere gli equilibri contro un Ajax che tenterà il tutto per tutto. Ma l’impresa appare possibile.

SECONDO TEMPO - de Boer sostituisce un fischiatissimo Poulsen con un attaccante, Hoesen e manda Shone in cabina di regia. Ajax a trazione anteriore e Milan tutto nella propria metà campo. I tifosi dell’Ajax, circa 3000, si fanno sentire ma San Siro risponde accompagnando la squadra, svolgendo il ruolo dell’ undicesimo uomo in campo. Bojan gioca largo a destra mentre Fischer cerca di trovare spazio alle spalle dei centrocampisti del Milan ed al 51’ ci riesce ma il suo tiro non è un granchè. I due terzini olandesi, Blind e Van Rhijn, iniziano a fiondare palloni in area di rigore ma la difesa rossonera riesce sempre a sventare il pericolo anche quando Abbiati per ben due volte, indeciso, non esce dai pali.

Per fortuna un ottimo De Sciglio non sbaglia una diagonale. Il problema per il Diavolo è che una volta recuperata palla non riesce a ripartire con tanti uomini e si affida a lanci lunghi per cercare di innescare le due punte e Muntari che è l’unico a farsi vedere nella metà campo olandese. Al 67’ il portiere del Milan è però decisivo quando salva con i piedi una conclusione di Klaassen al termine di una bellissima azione. Sembra il momento cruciale dell’incontro. L’Ajax inizia a giocare con più ritmo mentre il Milan non riesce ad organizzare tre passaggi di fila. Ed ecco che sale in cattedra SuperMario capace di sacrificarsi in fase difensiva dando una mano a De Sciglio e di ripartire per far salire la squadra con giocate individuali, al limite della provocazione, che evidenziano un enorme talento. Entra Sigthorsson al posto di Bojan per aumentare i centimetri in attacco. Al 74’ altra puntata della sfida Klaassen-Abbiati; risposta di classe del numero 32 che non sembra risentire di un problema all’adduttore. Al minuto 80 finisce la partita di Kakà; entra Mexes ed il Milan gioca a cinque in difesa lasciando il solo Balotelli a lottare contro la difesa olandese.

L’Ajax gioca il tutto per tutto gettando nella mischia Van de Hoorn, un difensore di due metri che si piazza al centro dell’attacco. Difesa a tre e tutti avanti. Hoesen, in cabina di regia, si incarica di tutti i calci piazzati mentre Blind ha il compito di prendere il pallone e buttarlo in area. Allegri si sbraccia, urla, incita; avanti e indietro davanti alla sua area tecnica marcato stretto dal quarto uomo Kirkup. Il Milan alza il muro, Zapata, Bonera e Mexes si incollano ai loro avversari. De Jong lotta con Poli in mezzo al campo. Sembra un Milan d’altri tempi e sicuramente il Paron Rocco si sarà divertito. I minuti sembrano non passare più. Ma i ragazzi non mollano, da veri casciavit, riecono a restare sempre dentro la partita ed appena possono sfruttano la maggiore esperienza internazionale per far passare i secondi. Fa freddo a Milano, ma gli ultimi minuti sono caldissimi. Saltano gli schemi nei lancieri, ormai più simili ad una squadra di rugby, in cerca della meta decisiva, che ad una di calcio. I minuti di recupero da cinque diventano sei. Ed all’ultimo secondo ancora Klaassen, con una rovesciata, tenta il colpaccio. Il pallone termina fuori, San Siro tira un sospiro di sollievo, poi può esultare al fischio finale di Webb.

L’ Ajax esce a testa alta, ma sicuramente ci metterà un po’ a digerire questa eliminazione. Nel Milan la resistenza ha prodotto l’impresa. Obiettivo centrato, i tifosi possono esultare. In questo mercoledì di Coppa c’era scritto che bisognava soffrire ma il Milan ha saputo farlo, guadagnandosi pienamente il passaggio agli ottavi nei quali sarà l’unica italiana tra le 16 rimaste.