Il silenzio, al momento, prende il posto di mille parole, dichiarazioni ufficiali, smentite di rito. A Milanello è un giorno come un altro, e l'attenzione è rivolta solo al derby di domenica sera. Possibile rimanere tranquilli ed asciutti, quando tutto intorno impazza l'uragano? La notizia del coinvolgimento di Gattuso e Brocchi, accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva, sembra fare il solletico. 

Eppure, in questo nuovo filone dell'inchiesta Last Bet, al vaglio del pm Di Martino sono finite quattro partite disputate dai rossoneri nella stagione dell'ultimo scudetto, 2010/2011. Milan-Lazio, del primo febbraio 2011, Chievo-Milan, del 20 febbraio 2011, Milan-Bari, del 13 marzo 2011 e Milan-Cagliari del 14 maggio 2011. La prassi vuole che, all'accostare il nome di una società alla parola 'scommesse', si susseguano comunicati di smentite, di estraneità ai fatti, di denuncia di azioni legali e difensive. Ebbene, nulla di tutto ciò. La quiete prima, durante e dopo la tempesta. 

Il sito rossonero sonnecchia e prepara i tifosi alla supersfida di domenica sera. Nessuna parola a difesa di una bandiera come Gennaro Gattuso, seppur non sia più un tesserato. Ancora più sorprendente è il silenzio che pesa su Christian Brocchi, che vive l'ambiente Milan ogni giorno, essendo l'allenatore degli Allievi Nazionali rossoneri. Se da un lato è comprensibile pensare che in via Aldo Rossi si attendano nuovi sviluppi prima di aprir bocca, dall'altro lato è discutibile la scelta di abbandonare al loro destino due pilastri che del Milan recente hanno scritto la storia. 

Neppure il padre spirituale del grande Milan, Adriano Galliani, è intervenuto per commentare la vicenda. Abitualmente, l'amministratore delegato non è tipo da sottrarsi dal rilasciare dichiarazioni, anche in circostanze scomode. Questa volta, a Carnago regna il silenzio. A rincarare la dose, ai nomi di Gattuso e Brocchi è stato accostato anche quello di Sebastiano Rossi, storico portiere dei rossoneri. 

L'avvicinamento al derby natalizio è più povero che mai, e a ciò si aggiunge la chiusura della Curva Nord decisa dal giudice sportivo, per discriminazione territoriale. La tifoseria rossonera sta meditando di boicottare il derby per solidarietà nei confronti dei cugini defraudati. Una insolita forma di collaborazione tra due tifoserie fisiologicamente nemiche. L'orizzonte di uno stadio semivuoto sembra non creare alcun grattacapo, nemmeno in occasione di un derby. 

Il disagio societario degli ultimi mesi, prontamente ricucito dall'intervento di Berlusconi,  si sta nuovamente palesando, in maniera più velata, trascurando un rischio concreto. Chi parla? Chi smentisce? L'accavallarsi dei ruoli e la tensione nei rapporti intersocietari ha creato un immobilismo insolito per una società blasonata come il Milan, che ha sempre destinato particolare attenzione all'immagine del club al di fuori delle mura amiche. 

Il tempo passa, i sospetti e le accuse aumentano, ma a Milanello tutto tace.