M come MEXES: mister Champions. Siena, Stadio Artemio Franchi, ultima giornata di campionato: il Milan è sotto 1-0, la Fiorentina è avanti sul Pescara e in questo momento andrebbe in Champions al posto dei rossoneri. Balotelli trova il pari su rigore, ma non basta. Succede tutto al minuto 87: Montolivo pesca Mexes, stop di petto, tiro, para Pegolo, ancora Mexes ed è rete! Finisce 2-1, il Milan con il brivido vola in Europa.

N come NIANG: l’eterna promessa. Doveva essere il suo anno. Inserito nella generazione di fenomeni francesi, con i vari Pogba e Kondogbia, il Milan si aspettava molto da lui. Resta la miseria di zero gol nell’anno solare e un ammontare di occasioni divorate. Se ne va in prestito a fine anno al Montpellier, se ne va con il dente avvelenato: “al Milan si gioca solo per Balotelli”. A volte è meglio il silenzio.

O come OLANDA: dolce Europa. 120km è la distanza che lega Eindhoven da Amsterdam, 120km che ripercorrono il percorso europeo del Milan stagione 2013/14. L’1-1 dell’andata contro il PSV ha dato il via alla Champions rossonera, che si è chiusa con lo 0-0 casalingo soffertissimo contro l’Ajax. Il Milan, nonostante la precaria situazione in campionato, è l’unica italiana agli ottavi.

P come PRINCE: il Boa di Germania. Un fulmine a ciel sereno a fine agosto, Boateng già in Germania, visite mediche già effettuate a breve la firma con lo Schalke 04. Non se lo aspettava nessuno, anche se il bel legame tra il Boa e i tifosi rossoneri si era rotto da un po’. Troppa vita “social” per lui con la sua Melissa, gli rimproveravano in molti. Al Milan vanno 10mln e resta il ricordo di qualche gol capolavoro, soprattutto in Champions League.

Q come QUARANTA PUNTI: la zona salvezza. Diciamolo subito, si scherza. Nessuno seriamente pensa che il Milan rischi la retrocessione, ma la prima parte di SerieA 2013/14 è tra le più inquietanti di sempre. 19 punti in 17 partite giocate, solo 4 vittorie di cui un’unica in trasferta, una differenza reti di -1 e un +5punti sul terzultimo posto. Numeri da Halloween, più che da feste natalizie. Allegri il panettone l’ha già mangiato, ma col nuovo anno la rotta deve per forza cambiare.

R come RICKY KAKÀ: certi amori non finiscono. Profetiche furono le parole di Galliani, che già nell’estate del 2012 aveva aperto a un possibile ritorno del brasiliano in casa Milan. Un anno dopo il sogno si è avverato. Ricky è tornato a casa, in una forma decisamente migliore di quella che si temeva. Col Milan è arrivato a 99 gol: lo spumante per la tripla cifra è già in fresca.

S come SUPERMARIO BALOTELLI: l’uomo dell’anno. Nel bene o nel male, è sempre lui il protagonista. Si chiude un anno movimentatissimo per Balotelli, che approda a Milano a gennaio dal City. Il bottino fin qui è di 21 reti in 33 presenze, infallibile dal dischetto fino al duello con Reina che spezza la magia a 21 su 21! Non solo gol per lui, Mario è collezionista anche di cartellini: sedici gialli e 1 rosso per doppia ammonizione si sommano a due maxi squalifiche inflitte dal giudice sportivo. E poi c’è il Mario su Twitter: più di 1.661.000 follower, tweet non troppi ma spesso al veleno per un Balotelli mai banale.

T come TITOLI: zero spaccato. Per dirla alla Mou: zeru tituli, il Milan non alza nulla nel 2013. In Italia domina la Juve, la Champions viene sì onorata ma il distacco dalle grandi potenze è troppo ampio e la Coppa Italia sfuma ai quarti, sempre contro i bianconeri. Non arrivano nemmeno le coppette estive, quali Trofeo Tim, vinto dal Sassuolo,l’Audi Cup, vinta dal Bayern o l’International Champions Cup, vinta dal Real.

U come UEFA CHAMPIONS LEAGUE: una musica può fare. Andrà anche male in campionato, ma in Europa è tutta un’altra storia! Anche il 2013 è stato all’insegna dell’eterna sfida contro il Barcellona: il 20 febbraio al Milan riesce l’impresa, l’andata degli ottavi finisce 2-0 a San Siro, i marziani vestivano in rossonero. Al ritorno il Barça capovolge tutto. Anche la stagione 2013/14 ha riservato un Milan-Barça: a Milano è 1-1, al Camp Nou finisce 3-1 con l’ennesimo rigore dubbio. Il Milan resta comunque una squadra col DNA europeo: l’anno si chiude con il sorteggio di Nyon, per i rossoneri c’è l’Atlético Madrid. L’Italia del calcio si aggrappa ancora una volta al Milan.

V come VERONA: la fatal Verona. Che non fosse un buon avvio di stagione lo si è capito alla prima di campionato. Poli illude, poi è l’Hellas ad alzare i Toni: bomber Luca fa doppietta; per l’Hellas è l’inizio di uno straordinario percorso, per il Diavolo è il via a un fine anno infernale.

Z come ZAPATA: il bomber che non t’aspetti. Cristian Zapata, spesso sotto accusa assieme ai compagni di difesa del Milan, è stato uno dei più prolifici in fase d’attacco. In campionato ha segnato alla Roma, in Champions League sarebbe capocannoniere rossonero con Balotelli. Il condizionale è d’obbligo, perché la Uefa gli ha tolto il gol di San Siro contro il Celtic, assegnando l’autogol a Izaguirre. CZ17 se l’è ripreso a Celtic Park, noi gliene contiamo due. A Natale siamo tutti più buoni, e allora auguri e buon 2014!