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Honda si presenta: "Era destino che arrivassi al Milan"

Nella conferenza stampa di presentazione a San Siro, il giapponese ammette di ispirarsi ai grandi campioni del passato rossonero. Vestirà, come ampiamente anticipato, la maglia numero 10, "un sogno fin da ragazzo".

Honda si presenta: "Era destino che arrivassi al Milan"
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Di Alberto Coriele

Keisuke Honda è il primo calciatore giapponese a giocare nel Milan, e lo farà con la maglia numero 10, quella dei grandi, del Golden Boy Rivera, del prossimo allenatore Seedorf, di Gullit, di Boban, Rui Costa. Nella Sala Executive di San Siro, inizia puntuale la conferenza stampa di presentazione del nipponico ed il primo a prendere la parola è l'amministratore delegato rossonero Adriano Galliani, che fa anche partire un video con le prime immagini di Keisuke Honda in rossonero.

"Voglio dimostrare chi sono sul campo, sono consapevole che la gente si aspetta molto da me. La mia carriera era destinata a proseguire qui a San Siro", esordisce il giapponese, di fronte ad una schiera di giornalisti da tutto il mondo, per una presentazione trasmessa in diretta anche a Tokyo, tanto è il seguito dell'affare Honda nel Sol Levante. "Non so se debutterò già con il Sassuolo, giocherò solo quando sarò al 100%".

Adriano Galliani, ringraziato dal giocatore, così come Umberto Gandini, interviene alla domanda sull'impiego contro il Sassuolo: "Esiste un effetto chiamato Jet Lag, facciamo passare questo primo periodo di ambientazione a Keisuke, con calma entrerà in forma e sarà disponibile". Sulla trattativa, intavolata già durante la sessione estiva, dice la sua anche il nuovo 10 dei rossoneri:"Volevo venire qui già ad Agosto, ma ero un giocatore del CSKA, quindi ho dato il massimo per i russi e ho cercato di restare nelle migliori condizioni", prosegue Honda, "ho parlato con Nagatomo, mi ha anticipato qualcosa sulle squadre italiane e sui tifosi, se non giochi bene i sostenitori possono rimanere delusi.", dopo una nota romantica "Ho ascoltato il mio cuore e ho ricevuto una risposta, voglio giocare nel Milan, è un sogno che si avvera", e aggiunge, "quando avevo 12 anni scrissi in un tema che avrei voluto giocare in Serie A, con la maglia numero 10 del Milan".

Come conferma il nuovo acquisto del Milan, il calcio italiano è il più seguito in Giappone:"Il calcio italiano è più basato sulla tattica, oltre che sulla difesa, io mi sento un giocatore più votato all'attacco. Seguirò le indicazioni del mister, è il mio obiettivo, posso giocare in qualsiasi posizione, ma volendo scegliere farei il trequartista". Anche il CT dei Samurai, Alberto Zaccheroni, vincitore dello scudetto con i rossoneri nel 1998/99, ha parlato di Milan con il giocatore: "Ho parlato con lui, mi ha consigliato di dare tutto me stesso perchè il Milan è al top, è il meglio del campionato italiano".

Interviene anche ad una domanda sulla squadra, vista domenica dalla tribuna:"La squadra è in buone condizioni, domanica abbiamo giocato bene, l'ho vista dalla tribuna. Certo, si può migliorare ed io darò il mio contributo" . Sui nuovi compagni, "penso che Balotelli e Kakà siano dei numeri 1, sono contento di giocare con loro. Sono qui per vincere, se lavoriamo bene potremo vincere lo scudetto nei prossimi anni", prosegue, "conosco bene i giocatori del Milan, guardavo ogni settimana le partite".

Spazio anche per qualche battuta, in risposta ad una domanda sullo spirito samurai, tipico dei nipponici, "non ne ho mai incontrato uno, ma credo che i giapponesi non rinuncino mai a nulla. Siamo determinati, forti, disciplinati". Un accenno anche alla sconfitta subita contro gli azzurri in Confederations Cup la scorsa estate, match in cui Honda segnò su rigore: "Vorrei giocare contro l'Italia ai mondiali, perchè ci hanno eliminato in Confederations, spero di battere gli azzurri".

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Alberto Coriele
C è chi dice che il calcio sia questione di vita o di morte; non concordo con questa affermazione; posso assicurarvi che è una questione molto, ma molto più seria