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Milan, col Cesena si cambia

Il pareggio per 2-2 contro l'Empoli di martedì sera ha smosso gli equilibri in casa Milan. Filippo Inzaghi è pronto a mischiare le carte in tavola, probabile un cambio di modulo.

Milan, col Cesena si cambia
Filippo Inzaghi, 4 partite sulla panchina del Milan (2V-1N-1P)
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Di Andrea Panzeri

Siamo solo alla quinta giornata, è normale quindi che le squadre possano subire dei cambiamenti in un periodo ancora di costruzione ma Pippo Inzaghi sembra intenzionato a rivoluzionare il suo Milan. Dopo le prestazioni in chiaroscuro ottenute con il 4-3-3, che aveva accompagnato i rossoneri fin dalla preparazione estiva, il tecnico ha deciso di cambiare modulo: contro il Cesena, e forse in futuro, i rossoneri giocheranno con il 4-2-3-1. A influenzare la scelta di Inzaghi sono diversi fattori:

1. LA MORIA A CENTROCAMPO: Il Milan è già in emergenza sulla mediana. Con l'infortunio del giovane van Ginkel all'esordio a Empoli (per lui un mese di stop per distorsione della caviglia con interessamento dei legamenti n.d.r.) i rossoneri possono contare solo su 3 giocatori di ruolo: De Jong, Poli e Muntari. Essien potrebbe tornare disponibile per la gara di domenica ma non ha sicuramente la condizione fisica adatta per giocare un largo spezzone di partita. E' vero che giocatori come Armero e Bonaventura potrebbero essere adattati e schierati in mezzo al campo, ma fino al rientro di Montolivo Inzaghi avrà una coperta molto corta per il reparto fondamentale della sua squadra.

2. LA DIFFICOLTA' A IMBASTIRE LA MANOVRA: Contro Juventus ed Empoli, il Milan ha faticato terribilmente a giocare a calcio. Il diktat di iniziare l'azione da dietro e di fare un possesso veloce palla a terra è ostacolato dalla scarsa qualità dei centrocampisti e dalla difficoltà riscontrata dai difensori quando gli avversari pressano alti. Soprattutto nelle ultime due partite, ma a tratti in tutte le prime uscite di campionato, gli attaccanti rossoneri hanno avuto pochi palloni giocabili e hanno vissuto di sole ripartenze in contropiede. Che Inzaghi non abbia intenzione di far giocare il suo Milan con un possesso palla asfissiante è cosa nota, ma la pochezza del gioco rossonero ha fatto suonare un campanello d'allarme a Milanello. Il tecnico spera che, mettendo due mediani bassi e facendo scendere gli esterni d'attacco a prendere il pallone, la manovra possa avere maggiore respiro e partire larga, dalle fasce.

3. LO SCHERMO INESISTENTE DAVANTI ALLA DIFESA: Sembra paradossale ma il 4-2-3-1 potrebbe garantire maggiore copertura rispetto al 4-3-3. La difesa del Milan, ad oggi la peggiore della Serie A, è stata esposta in queste quattro partite a pressioni esagerate. Troppo spesso i centrocampisti avversari sono stati lasciati liberi di inserirsi e andare a supportare gli attaccanti, creando spesso anche una superiorità numerica pericolosa. Le incursioni dalle retrovie e le praterie lasciate in mezzo al campo potrebbero essere notevolmente limitate ponendo due mediani di rottura davanti alla difesa. Anche se i rossoneri sarebbero, sulla carta, sempre in inferiorità numerica in mezzo al campo, con l'aiuto degli esterni alti, chiamati a un pesante lavoro difensivo, il Milan potrebbe coprire tutte le zone del campo e non lasciare spazi nella fase senza palla.

4. UN BARICENTRO TROPPO BASSO: 47 metri, questa (all'incirca) la media dell'altezza tenuta dal baricentro della squadra di Pippo Inzaghi nelle prime quattro di campionato. Questo Milan ha deciso finora di giocare prevalentemente di ripartenze veloci o di folate offensive e per questo si è fatto troppo spesso schiacciare dalla squadra avversaria. La maggior parte della partita di San Siro contro la Juventus e, incredibilmente, anche quella del Castellani contro l'Empoli il Milan l'ha passata nella propria metà campo. Pochissimi sono stati i palloni riconquistati in mezzo al campo e mai i rossoneri sono riusciti a costringere i portatori di palla avversari a tornare indietro perchè privi di sbocchi per costruire la manovra. Inzaghi spera che, avanzando 3 uomini sulla linea di trequarti campo e mettendo Torres come giocatore più avanzato, il Milan possa costringere gli avversari ad arretrare e doversi appoggiare al portiere oppure lanciare lungo. Gli attaccanti rossoneri però saranno chiamati a un grande lavoro di pressing, molto dispendioso nel corso del match.


Dunque ecco i primi cambiamenti del Milan di SuperPippo Inzaghi. I tifosi sperano che alla grandissima prolificità offensiva, il Diavolo possa ritrovare una solidità difensiva ricercata ormai da anni. Il centrocampo, ruolo da sempre fondamentale e determinante per le fortune di una squadra, rimrrà il grande problema di questo Milan, per quantità e qualità degli uomini. Starà all'allenatore mascherare i limiti dei suoi giocatori e serviranno un grande attacco e una difesa quadrata per sopperire a una mediana mediocre. Contro il Cesena dovrebbero giocare Abbiati, Abate, Rami, Alex, De Sciglio, Muntari, De Jong, Bonaventura, Menez, El Shaarawy e Torres. Sarà il campo a dare il suo verdetto.

Il Milan di Empoli (4-3-3) Il Milan di Cesena (4-2-3-1)