Non è nemmeno Cesena il trampolino giusto per tornare a vedere questo Milan saltellare energico ed euforico. Sembra fare da spartiacque, dunque, l'amara sconfitta con la Juventus dopo la quale sono arrivati solamente due pareggi contro due neopromosse. Martedì era toccato all'Empoli raccogliere un punticino dallo zaino della banda Inzaghi, oggi è toccato al Cesena che tiene duro e mantiene intatto il pareggio guadagnato nei primi 45 minuti.

E dire che, rispetto alla gara con l'Empoli, Inzaghi aveva deciso di osare di più con il 4-2-3-1 in vigore già dal 1° minuto. Dentro un trequartista in più per l'infortunato van Ginkel. Così Torres ha alle spalle Honda, Menez e Bonaventura in modo da - si presume - incidere come successo dall'immissione di una mezza-punta in più ad Empoli. Il Cesena, da par suo, si era disposto con un 4-3-1-2 che poco aveva a che fare con timori reverenziali di sorta e che lanciava a sorpresa Succi lì davanti al fianco di Marilungo, preferito a Defrel, A.Rodriguez, Garritano e Djuric. Dietro di loro Ciccio Brienza con il solito Cascione in mezzo, stavolta supportato da Zé Eduardo (che però uscirà all'intervallo) e Coppola.

E' proprio il jolly di Bisoli, Succi, a rendere la gara pimpante e vivace. Il 32enne si fa trovare al posto giusto ed al momento giusto quando Abbiati (ancora titolare per sopperire all'assenza dell'infortunato Diego Lopez) respinge malamente un tiro di Marilungo, bravo a scendere sulla destra. Succi è lesto ed insacca per l'1-0. Al Dino Manuzzi si sogna di ripetere l'impresa compiuta qualche anno fa quando si batté il Milan di Ibrahimovic ma il dolce sonno dei tifosi bianconeri viene interrotto prontamente dalla rete dell'1-1 segnata soli 9 minuti dopo. Su calcio d'angolo di Honda Rami riesce a staccarsi dal proprio marcatore, ad indietreggiare ed a mettere dentro l'1-1 della redenzione. Sì perché il centrale francese che - di regola - sosituisce Bonera aveva da farsi perdonare l'1-0 di Succi in quanto era lui l'unico uomo a tenere in gioco l'attaccante. E' il quarto gol per il ragazzone giunto a parametro zero dal Valencia in casacca milanista.

Il Milan prende vigore e colore e comincia ad attaccare provocando due gialli ma prima dell'intervallo non riuscirà a portarsi in vantaggio. Nel secondo tempo ti aspetti la veemente reazione rossonera che effettivamente arriva ma si spegne ben presto sotto la compattezza cesenate che riesce ad impedire l'avvio della manovra al Milan, forte della freschezza del subentrato De Feudis. Ben bloccato anche Fernando Torres, Menez non è in giornata. A metà secondo tempo l'episodio che incalanerà definitivamente la gara verso una conclusione anticipata: Zapata viene espulso per fallo da ultimo uomo e lascia il Milan in dieci. Inzaghi è così costretto a sacrificare un trequartista (Honda) in modo da rimettere tutto in ordine lì dietro, dove entra Alex. Così la gara non può che andare a finire in un modo: al Cesena un pareggio contro il Milan va comodo, al Milan guadagnare un punto dopo esser stato sotto di un gol e di un uomo, in trasferta, altrettanto. E X sia. Provano a rovinare la festa Pazzini (subentrato ad un Torres spento) e Lucchini, che mette dentro su corner prima che l'arbitro fischi fallo offensivo del Cesena.

Sarà 1-1 il risultato finale. Risultato giusto per quanto visto in campo ma che lascia l'amaro in bocca al Milan, fermo a due punti nelle ultime tre gare dopo i sei iniziali. La vetta si allontana ulteriormente, fortuna che anche l'Inter si ferma e l'Europa non sembra così irraggiungibile. Si prenannuncia invece da costruire tutta in casa la salvezza del Cesena che conferma come fra le mura amiche sia un'altra storia: i bianconeri hanno raccolto cinque punti in tre gare a differenza degli zero ottenuti in due trasferte.

Ecco la classifica: