Lazio e Milan dopo un girone d'andata pieno di alti e bassi tornano ad incrociarsi all'Olimpico, nel fortino biancoceleste, prima di spostarsi, direzione Milano per il quarto di finale di Coppa Italia in programma martedì. Molto è cambiato dal match inaugurale di campionato quando il Milan del debuttante Inzaghi si impose 3-1 nei confronti della nuova Lazio di Pioli. Nel frattempo le cose per il Milan non sono andate per il verso giusto: crisi tecnica all'interno dello spogliatoio milanista con il tecnico Filippo Inzaghi finito sulla graticola dopo un inizio di 2015 disastroso, culminato con due sconfitte consecutive a San Siro, e con una vittoria esterna che manca ormai da metà Ottobre. Di fronte invece, una Lazio che partita dopo partita è riuscita ad acquisire sempre più fiducia, trovando la giusta continuità per poter puntare al terzo posto. Lazio che però arriva da due battute d'arresto: prima la rimonta subita da Totti nel derby, poi la sconfitta pienamente immeritata sul piano del gioco e delle occasioni, nello scontro diretto per il terzo posto contro il Napoli del Pipita Higuain.

Scelte obbligate per Pioli che deve rinunciare a molte pedine importanti, tra tutti Felipe Anderson che ne avrà ancora per un paio di settimane e Lulic che tornerà soltanto a primavera. Torna Marchetti tra i pali dopo la squalifica, difesa a quattro formata da Basta, Cana, De Vrij e Radu. Parolo con Biglia non in perfette condizioni fisiche e il giovane Cataldi alla prima da titolare in Serie A, formano il terzetto di centrocampo. Attacco composto da Candreva e Mauri a supporto del campione del mondo Miroslav Klose preferito a Djordjevic. Anche il Milan non si trova certo in una situazione di abbondanza, soprattutto in difesa dove gli uomini sono contati. Davanti a Diego Lopez i rossoneri giocano con Abate, Alex, Mexes e Armero. Montolivo torna a regista davanti alla difesa dopo l'infortunio subito da De Jong in allenamento. A completare il reparto Poli e Van Ginkel rilanciato titolare da Inzaghi dopo oltre un mese e mezzo. In attacco la scelta di Pippo ricade ancora su Menez falso 9, con Jack Bonaventura ed El Shaarawy che vince al fotofinish il ballottaggio con Cerci.

Pronti via e il match esplode subito. La Lazio azzanna i portatori di palla rossoneri, pressing che porta immediatamente i suoi frutti: cross dalla destra di Candreva, palla lunga a scavalcare i centrali milanisti, Montolivo in ritardo su Radu che stoppa all'interno dell'area di rigore ma poi viene a contatto con il capitano rossonero. Per Mazzoleni non ci sono gli estremi per il calcio di rigore. La mancata decisione dell'arbitro genera molte proteste tra i giocatori bianco-celesti, in particolare tra Radu e Alex che vengono alle mani. Il match si fa da subito molto intenso e combattuto, ma già al 4' è il Milan a passare avanti: Basta nel cerchio di centrocampo si fa letteralmente scippare il pallone da Jeremy Menez, il francese parte velocissimo in contropiede, si beve Cana, entra in area di rigore e con un diagonale sinistro potente e preciso batte Marchetti per il vantaggio milanista. Il gol lampo accende ancor di più l'ardore di una Lazio straordianriamente aggressiva e determinata. I bianco-celesti alzano il baricentro, attaccano a testa bassa e le occasioni non tardano ad arrivare: prima un'imbucata di Biglia per Klose crea scompiglio nella statuaria retroguardia rossonera, Diego Lopez però ci mette una pezza. Un minuto dopo altra grandissima occasione per la Lazio, ancora con Klose ispirato da un Candreva incontenibile sulla corsia di destra. Cross perfetto dell'87, ma il colpo di testa a botta sicura esce di un nulla per la disperazione del miglior marcatore della storia dei mondiali. La Lazio è incontenibile e il Milan non riesce ad arginare in alcun modo l'onda biancazzurra. La tattica di Inzaghi sembra non funzionare, il centrocampo non riesce a garantire la giusta copertura e gli attaccanti non riescono nelle consuete ripartenze. Clamorosa è l'occasione capitata nei piedi di Candreva al 24'. Scambio ancora una volta delizioso tra Klose e Candreva con l'11 che di prima innesca la velocità del nazionale italiano, Armero in ritardo non lo segue, Mexes lo accompagna verso l'estreno ma Tonino riesce a trovare il varco giusto per colpire col sinistro vellutato, Diego Lopez si supera compiendo un'intervento fantastico con la mano di richiamo mentre il pallone lo sta scavalcando. Nella fase centrale di tempo la furia laziale si placa, lasciando rifiatare il Milan, che a sua volta prova a rendersi pericoloso con un paio di ripartenze isolate prima con El Shaarawy poi con Menez. Gli ultimi minuti del tempo tornano però densi di proteste a causa di una trattenuta abbastanza vistosa in area di rigore su Mauri, anche in questo caso però Mazzoleni non giudica l'episodio meritevole di calcio di rigore. All'intervallo è il Milan la squadra in vantaggio, ma è la Lazio quella che lo avrebbe senza dubbio meritato.

La ripresa, almeno nei suoi primi minuti segue la falsa riga del primo tempo: Milan tutto rannicchiato nella sua metà campo pronto a ripartire con i suoi velocisti, Lazio che continua a Macinare gioco, Lazio che trova subito il gol del pari: minuto 47, Klose in posizione da esterno destro effettua un cross perfetto verso il centro dell'area di rigore dove il primo ad arrivare è Parolo perfetto nella coordinazione e nell'impatto preciso con il pallone. Stavolta Diego Lopez non può nulla. Il gol subito destabilizza il Milan che combina la frittata definitiva due minuti dopo: Montolivo effettua un retropassaggio nei contronti di Mexes che però viene preso in controtempo, ne approfitta Klose che sfugge a tutti, recapita il pallone sciagurato di Montolivo e insacca Diego Lopez per il gol del meritato 2-1 Laziale. Il gol del vantaggio anestetizza il match con la Lazio che decide giustamente di abbassare i ritmi infernali tenuti per oltre un'ora di gioco. Inzaghi cambia l'attacco con Cerci e Pazzini ma i risultati sperati dal tecnico di Piacenza non arrivano. La squadra resta molle senza idee e senza un leader carismatico capace di trascinare la squadra nei momenti di difficoltà. Nella Lazio Djordjevic subentra a Klose mattatore assoluto della serata, De Vrij si fa male e arriva il debutto assoluto del neo acquisto Mauricio. La girandola di cambi non genera sostanziali mutamenti nell'andamento del match, la Lazio decide di gestire cercando di non concedere ripartenze ad un Milan inerte, capace solo di guardare gli avversari giocare al calcio. All'81 la Lazio chiude il match sfruttando l'ennesima voragine lascita libera sulla corsia di destra: accellerazione di Candreva, palla dentro per Djordjevic che però litiga col pallone (sarà costretto ad uscire in barella), la palla resta lì, arriva ancora Parolo che colpisce indisturbato per il 3-1 che chiude definitivamente il match. Per Marco Parolo è il quinto gol in questo campionato, e addirittura la seconda doppietta in carriera contro la squardra per la quale ha sempre tifato. Negli ultimi minuti di match la Lazio decide di non infierire nei confronti di un'avversario totalmente in balia di se stesso, totalmente confuso senza e senza una guida tecnica. Nel periodo di recupero si verificano ancora scintille tra Mexes e Mauri che sfociano in una violenta rissa scatenata dal francese espulso da Mazzoleni dopo aver stretto ripetutamente il collo del capitano Laziale. Le scintille tra i due non vengono placate e il francese è costretto ad abbandonare il campo scortato dai suoi compagni che ha stento riescono a trattenerlo. Non succede più nulla, la Lazio batte nettamente il Milan per 3-1. Pioli con la sua Lazio torna a contatto col terzo posto del Napoli, per il Milan di Inzaghi il tunnel della crisi è sempre più scuro.