Vedere una partita del Milan oggi non è affatto divertente, anzi risulta al più noioso, soprattutto agli occhi di quei tifosi che per anni hanno visto la squadra rossonera dominare e trionfare in ogni angolo d'Europa e del mondo. Oggi, invece, vedono 11 "giocatori" che non sanno cosa fare palla al piede, certo la qualità in molti di questi elementi manca, soprattutto a centrocampo, ma pensare che una squadra come l'Empoli venga a San Siro a dominare e rischiare di vincere fa sorgere molti quesiti e dubbi intorno all'allenatore rossonero.

Forse le sue grandi battaglie con la maglia rossonera evocano nella memoria dei tifosi troppe gioie, e quindi viene difficile scagliarsi contro il loro attuale tecnico. Forse, però, affidare la guida tecnica ad un allenatore giovane e senza esperienza non è stata la scelta migliore, vista comunque la scarsa qualità della rosa. Certo è che se un allenatore ha un'idea di gioco, un minimo la si debba intravedere. Ormai la stagione rossonera sembra essere destinata ad un'altra annata di "purgatorio", fuori da quelle coppe che sono il cavallo di battaglia della squadra milanese. Ma quello che si augura ogni tifoso è di vedere, a partire dalla sfida contro il Cesena, una squadra che riesca  a creare occasioni da gol, a lottare su ogni pallone, ad incutere quantomeno timore negli avversari.

In alcune situazioni, Inzaghi deve dimostrare di avere in mano la squadra, deve essere in grado di cambiare volto alla partita come e quando vuole, senza paura di creare malumori nei giocatori, perchè se questo non accade, bhè vuol dire che i giocatori non rispettano il loro mister, di conseguenza mai ci sarà una simbiosi tale da poter portare risultati in campo.

Il Milan di inizio stagione era tutto votato al contropiede, forse era la strada giusta imboccata dal mister piacentino visti i risicati mezzi a disposizione, allora perchè non continuare su quella strada? Il tempo degli esperimenti è finito, ciò che si chiede ad Inzaghi è di chiudere nella maniera più dignitosa possibile la sua esperienza da allenatore del Milan, perchè ormai anche lui avrà capito che a Giugno, dopo 14 anni di trionfi e battaglie vinte, si separerà da quella che è stata la sua seconda famiglia.