Ci è  voluta una maxi-squalifica per impedire a Jeremy Menèz di scendere in campo nel posticipo contro il Napoli.

Per la prima volta in stagione, infatti, l’ex Psg ha dovuto osservare i suoi compagni dalla tv crollare sotto i colpi di Higuain & co. Ma nello specifico come è andata la partita senza il numero 7 francese? In più avranno pensato che senza le giocate del transalpino sarebbe stato difficile immaginare solo di arrivare ad impensierire il portiere avversario. Invece, seppur l’esperimento è da rimandare vista la scellerata entrata di De Sciglio dopo 47’’, la squadra rossonera ha dimostrato grande spirito di sacrificio, applicazione e voglia di aiutarsi gli uni con gli altri. Fino a quando questi tre ingredienti sono rimasti ben amalgamati, la squadra di Inzaghi ha retto l’urto partenopeo. Ma al primo sussulto di Marekiaro tutto è crollato, come prevedibile che fosse.

Le ripercussioni della mancanza del francese, però, sono molteplici. In primis non vi è la pressione psicologica dei compagni di squadra che spesso soffrono di timore riverenziale nei confronti del capocannoniere rossonero. La manovra rossonera, seppur sviluppata in 10 uomini, è sembrata più imprevedibile, con tutti gli interpreti che cercavano di muoversi per creare spazi, soprattutto nel primo tempo, e tutti disposti al sacrificio. Primi fra tutti Jack Bonaventura, che come se fosse una novità, è stato il migliore in campo insieme a Diego Lopez. L’ex atalantino, infatti, schierato proprio al posto di Menèz, ha dimostrato grande confidenza con il ruolo, inserendosi spesso nella difesa partenopea, colpendo anche un palo dopo un terzo di gara. Ma l’elemento più significativo è la grande copertura garantita dal numero 28 rossonero, il quale spesso è andato in ausilio di Bocchetti per far fronte alle sortite offensive di Maggio e Callejon.

Era infatti dai tempi del miglior El Shaarawy che non si vedeva un esterno d’attacco offrire una continuità di corsa per tutta la partita su tutta la fascia. Dunque, non tutti i mali vengono per nuocere. Se all’inizio il provvedimento del giudice sportivo poteva essere preso come una resa per il Milan, da ieri sera si è capito come senza Menez tutti i giocatori rossoneri sembrano essere più liberi e coinvolti nella manovra di gioco, che spesso viene rallentata e resa prevedibile dal francese.

Il futuro potrebbe essere già iniziato, perché non immaginare un Milan senza il francese? A voi la risposta.