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Schalke, licenziato Boateng

Tempi durissimi per l'ex trequartista del Milan che dopo un periodo di brutte prestazioni è stato licenziato dallo Schalke.

Schalke, licenziato Boateng
Licenziato Boateng
matteoleone8
Di Matteo Leone

Sembrano davvero lontani i tempi in cui Boateng spaccava le partite con la sua tecnica ma soprattutto con la sua dinamicità e la sua grinta, regalando dei gol anche di pregevole fattura come quello del novembre 2011 contro il Barcellona a San Siro. A quei tempi i tifosi milanisti già pregustavano la nascita di un nuovo campione che potesse portare la squadra al successo in Europa ma con il passare del tempo le prestazioni del trequartista ghanese sono state sempre più insoddisfacenti fino al divorzio dell'estate 2013 in direzione Germania, la patria dov'è cresciuto e dove pensava di poter ritornare ai livelli delle prime due stagioni rossonere.

Dopo un inizio promettente concluso con 6 gol in 28 presenze nella Bundesliga 2013/2014, sono venuti fuori tutti i limiti caratteriali del giocatore, che è apparso svogliato in molte partite, collezionando solamente 10 presenze in campionato fino all'epilogo di stamattina. Dopo la sconfitta di ieri dello Schalke con il Colonia e il rischio di non qualificarsi per le coppe europee, il direttore sportivo Horst Heldt era stato chiaro: "Nelle prossime due settimane osserveremo tutto con grande attenzione: chi non si impegna non verrà agli allenamenti" e a pagare per primi sono stati Kevin Prince e l'esterno d'attacco Sam, non a caso due dei più pagati della squadra, che dovranno cercarsi quindi una nuova sistemazione per il prossimo anno.

Tempi duri per il Boa che ha ancora estimatori in Turchia e nella Mls, non certo due dei maggiori campionati nel panorama mondiale e che dovrà dare una regolata al suo carattere se non vuole finire nel dimenticatoio del calcio che conta. 

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About the author
Matteo Leone
Sono un appassionato di calcio, basket e tennis che pratico più o meno agonisticamente da anni. Il modo più bello per poter parlare di sport è quello di giornalista così ho lavorato per due anni in un settimanale sportivo di Torino e poi per altri due anni in una trasmissione televisiva di una rete privata.