Ci sarà sicuramente qualcuno fra quelli, forse pochi forse molti, che leggeranno queste righe che era scettico al momento dell'arrivo di Diego Lopez al Milan. L'ennesimo parametro zero, l'ennesimo giocatore non più giovane, l'ennesimo acquisto consigliato da amici e non segnalato da qualche talent scout. Le perplessità intorno allo spagnolo non mancavano, visto anche il contratto con cui Galliani lo convinse a lasciare il Bernabeu.

Quasi un anno dopo la situazione è totalmente ribaltata. Diego Lopez è uno dei pochissimi intoccabili di questo Milan incerottato. Uno di quelli che con la stagione disputata si è guadagnato il rispetto, l'affetto e la stima di tutti i tifosi rossoneri. Già all'esordio stagionale, a San Siro con la Lazio e con il rigore parato a Candreva, il portiere ex Real Madrid aveva fatto intuire le proprie doti fra i pali. L'imprevisto era però dietro l'angolo e i detrattori di nuovo pronti ad emettere sentenze su di lui. Nella folle notte del Tardini di Parma, oltre al clamoroso gol di tacco di Menez, c'è pure una scena incredibile. Retropassaggio di De Sciglio, Diego Lopez manca il pallone e oltrettutto subisce un infortunio muscolare. Una serie sfortunata di eventi che nemmeno Fantozzi. Qui però è emersa la personalità del grande giocatore. Senza proclami o polemiche lo spagnolo si è messo a lavorare a Milanello per tornare il prima possibile a disposizione di Inzaghi e dimostrare così tutte quelle qualità che a Madrid ancora ricordavano bene.

Dal suo rientro in poi, le critiche si sono spente e i dubbi dileguati parata dopo parata, intervento dopo intervento. I gol di Menez hanno portato molti punti al Milan, ma pure Diego Lopez ci ha messo molto del suo in diverse occasioni. Tra i pali e nelle uscite ecco emergere molta sicurezza e lettura del gioco. Doti che nel recente passato non sempre sono tutte appartenute ai portieri del Milan.

Ecco perchè, a dispetto di tutto e di tutti, quel contratto quadriennale, un anno dopo, sembra essere meno azzardato e imprudente che mai.