Romagnoli è del Milan. Appena atterrato a Linate, l'oramai ex giocatore di Roma e Sampdoria ha commentato così il suo approdo alla squadra rossonera, aggiungendo anche qualche primo aneddoto sul numero di maglia che vorrebbe indossare: "E' molto emozionante essere qui, sono nel club più titolato al mondo e più importante al mondo ed è sinonimo di orgoglio. Il 46 di Valentino Rossi come numero di maglia? A me Valentino fa impazzire, sono un fan pazzesco però non so. Se potrò prenderò il 13".

Il 13 che però rievoca, nella mente dei tifosi del Milan, quello di Alessandro Nesta. Romagnoli non ha paura, anche se è conscio della distanza che c'è tra lui e l'ex difensore anche della Lazio nonostante i numerosi paragoni: "Sì, lo è. Però per arrivare come lui ce ne vuole ancora". Nella scelta del Milan l'importanza di ritrovare l'allenatore che lo ha lanciato alla Sampdoria è stata fondamentale: "Il mister mi aveva detto che se ci fosse stata la possibilità mi avrebbe portato con lui. Poi parlando col mio procuratore e con la società e Sabatini abbiamo deciso di fare l'operazione".

Il centrale dell'Under 21 di Di Biagio ha parlato anche del nuovo reparto difensivo della squadra rossonera, prima di chiudere con una battuta sulle sue origini rossonere e sul rapporto con Rudi Garcia: "Sono venuto per dare una mano, darò tutto me stesso. Dite che non c'è qualità lì dietro ma per me c'è già. Io salvatore della patria? Devo essere tranquillo e dare il massimo. Il Milan? Avevo esordito a 17 anni, un cerchio che si chiude. Garcia? C'era un buon rapporto. Lui mi ha parlato e mi ha detto che non voleva vendermi. Poi per altre ragioni abbiamo preso strade diverse".

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