Sinisa Mihajlovic è pronto a vivere il suo primo derby da allenatore del Milan. I rossoneri arrivano all'appuntamento carico di aspettative: il tecnico serbo, intervenuto in conferenza stampa da Milanello, lo sa e non si nasconde: "Il Milan ha una tifoseria esigente, abituata a vincere. Quando vede vincere sostiene, quando vede cose che non vanno bene, giustamente, reclama. Quando saremo una squadra coraggiosa, anche i nostri tifosi ci appoggeranno. Domani giochiamo fuori casa, ma chiedo ai nostri tifosi di sostenerci e dare coraggio alla squadra. Sono convinto che lo faranno. Se giochiamo dietro e con la paura di sbagliare, facciamo vedere limiti che non vanno bene per una squadra ambiziosa. Dipende tutto da noi. I derby sono importanti e capisco che tutto questo fornisce autostima, ma resta comunque un match da 3 punti. In questo momento è la gara più importante, così come la settimana prossima sarà quella contro il Palermo. Noi prepariamo la gara come sempre, con enorme serenità. Potrebbe essere una bella cosa vincerlo, così come potrebbe essere una brutta cosa perderlo. Mancano ancora tante partite, in ogni caso. Domani testa libera e coraggio, mettendo in pratica quello che abbiamo preparato in questi allenamenti".

L'avversario è attualmente capolista, due vittorie in due partite firmate tutte da Stevan Jovetic. Ma in questo tipo di gare non contano i punti, e nemmeno i risultati e la forma: "Non ho visto grandi match da parte dell'Inter sino adesso. Il derby è una gara strana, ma nessuna delle due squadra sta giocando ai livelli che si aspettano. Noi abbiamo cambiato molto e so che ci vuole tempo. Noi non possiamo pensare che abbiamo tempo e dobbiamo moltiplicare le forze. So di essere esigente con la squadra, ma con applicazione, coraggio e fiducia possiamo essere protagonisti in questo campionato. Il Derby è una partita perfetta per sbloccarsi. Forse è la più difficile, ma deve essere vissuta in questa maniera. Noi siamo privilegiati a vivere gare simili sul campo. Una volta che termina la carriera, sono questi i match che ti restano impressi. Dobbiamo avere la gioia di giocare una gara di tale importanza. I Derby sono uguali tra loro, forse cambia il modo di viverlo. A Roma tanti anni fa, si parlava solo di questa gara. Ora la mentalità è cambiata. A Milano magari si parla di meno e si dimentica più in fretta, per la mentalità delle persone. Sono tutte gare importanti. Chi vince è contento, chi perde magari viene preso in giro. Sappiamo adattarci a tutti. Il derby è derby, non c'è molto altro da dire "

Ma come arriva il Milan alla stracittadina? "E' difficile fare peggio come contro l'Empoli. Voi avete scritto che alcuni miei giocatori si sono sentiti offesi, ma facendo così li avete offesi voi-  continua il tecnico rossonero in conferenza stampa- Quelli che mi conoscono sanno che queste parole servono per spronarli e responsabilizzarli. I miei modi possono sembrare bruschi, ma dico quello che penso e non mi accontento. Non cerco giustificazioni per me e per la squadra. Il Milan da 3 anni fatica e noi dobbiamo riabituarci a pretendere di più da noi stessi. Prima lo faremo e prima torneranno i risultati. So bene che serve tempo, ma noi dobbiamo ragionare in maniera veloce e dobbiamo moltiplicare le forze. Dobbiamo essere più coraggiosi e tranquilli. Se faremo così, le critiche di oggi, diventeranno i risultati di domani e torneremo a divertirci. Noi tutti gli allenamenti che facciamo, sono molto intensi. Abbiamo i dati e dicono sempre che stiamo migliorando. Penso che tutte le gare che abbiamo fatto sino adesso, per come abbiamo corso e intensità, non siamo stati inferiori. Bisogna correre con più qualità, ma i ragazzi stanno facendo un ottimo lavoro in allenamento. Quello che proviamo in allenamento ci riesce. Adesso deve riuscirci in casa. Non è facile levarsi di dosso anni difficili. Dobbiamo superare questo blocco mentale, perchè le qualità e la voglia, ci sono. La gara di domani potrebbe essere quella giusta per sbloccarci."

Capitolo formazione: "Ho dei dubbi ancora sulla formazione. Io ho chiarito fin da subito. Non rinnego il mio passato in nerazzurro. Sono stati anni bellissimi, ma il presente è il Milan e sono contentissimo qui. I tifosi hanno cantato ed io ho partecipato. Il calcio è anche questo: divertimento, gioia e anche qualche sfottò. Come ho detto, sono responsabile della mia squadra e sono libero di fare quello che penso sia giusto. So che a livello comunicazionale è una cosa diversa rispetto al passato. Non c'è nessun problema con il Presidente e con la dirigenza. Ci siamo confrontati e ognuno dice quello che pensa. E' stato un confronto costruttivo, senza alcun problema. Non ci sono moduli che fanno vincere o perdere partite. So che Montolivo può fare la mezz'ala, ma so che fornisce il meglio davanti alla difesa. Idem per Nigel De Jong. Ognuno vede il calcio alla sua maniera. Noi dobbiamo avere sempre un sistema di gioco alternativo. Sinora non ci siamo ancora riusciti, ma abbiamo delle idee da usare durante la partita. Abbiamo grandi attaccanti da sfruttare, centrocampisti bravi e il Milan in campo deve avere sempre in campo una squadra offensiva, ma deve giocare anche in maniera offensiva. Anche domani, al di là della formazione, il derby si vince con tutti. Ognuno deve sentirsi importante e determinante, anche giocando pochi minuti in una gara.  Balotelli sta bene fisicamente. Il coraggio si può allenare, ma bisogna vivere in una realtà dove lo dimostri. Il coraggio si può fare, ma bisogna metterli nella realtà di farlo. Noi ora viviamo bene, può crescere ed i miei giocatori lo hanno già".

Mihajlovic domani sera ritroverà da avversario l'amico e compagno di mille battaglie Roberto Mancini"Quando parlo con Mancini, non parliamo quasi mai di calcio. Lui e Stankovic hanno detto che siamo favoriti, mi pare una bella gufata. Siccome sono loro amico, cercherò di fargli azzeccare il loro pronostico. Con Mancini siamo amici da vent'anni fa. Mi fa sempre piacere vederlo, ma mi fa piacere quando riesco a vincere. Posso essere orgoglioso di avere un amico come lui e devo ringraziarlo perchè mi ha dato l'opportunità di essere il suo vice. Sono riconoscente nei suoi confronti. Domani saremo avversari per 90 minuti e poi se ne riparla dopo altri mesi. Ho fatto questa iniziativa (lettera alla Gazzetta ndr.) perchè ho vissuto l'esperienza della guerra in ex Jugoslavia. So che cosa si prova e so che non è facile. Ricostruirsi una vita in un paese differente dal tuo, sono problematiche di non poco conto. Mi piacerebbe che questa diventasse una tradizione. Noi che siamo fortunati, dobbiamo aiutare chi è meno fortunato di noi. Magari nei prossimi derby cercheremo altro da fare".