Qualcuno era riuscito nell'impresa di mettere in dubbio le sue qualità dopo appena due partite di campionato in questa stagione. Come se tutte le stagioni all'Atalanta, in crescendo, e il campionato dello scorso anno con Inzaghi in panchina non ci fossero mai stati per Giacomo Bonaventura. In due partite, però, non si perdono le qualità tecniche e le abilità tattiche costruite in una carriera.

Bonaventura è uno che parla poco a parole e preferisce che sia il campo a rispondere a chi ancora mette in dubbio le sue qualità. Contro il Palermo ha giocato una partita totale da mezzala, quel ruolo che anche nella scorsa stagione ha ricoperto con buoni risultati. Il suo futuro probabilmente sarà da trequartista al posto di Honda, nel momento in cui Bertolacci tornerà a disposizione di Sinisa Mihajlovic. L'allenatore serbo ha capito in fretta che Bonaventura è essenziale per questo Milan. A centrocampo o dietro le punte non importa, difficile tenere uno con la sua testa e la sua tecnica di base unica, quelle che gli permette di sbagliare pochissimi, stop, passaggi e di avere sempre la palla incollata al piede. Come Sabato sera a San Siro quando, doppietta di Bacca a parte, è stato probabilmente il migliore in campo. Sempre presente nelle due fasi e sempre pronto a essere decisivo. Come con l'assist per il primo gol dell'attaccante colombiano. Oppure come quando si è messo in proprio definendo una traiettoria imprendibile per Sorrentino.

San Siro lo aveva già adottato nella scorsa stagione. Non troppo complesso visto il tasso tecnico piuttosto basso che il Milan ha spesso mostrato nel campionato passato. Ora la qualità media si è alzata e Bonaventura è un ingranaggio perfetto nel macchinario rossonero che Mihajlovic sta cercando di mettere a punto settimana dopo settimana. Sul tavolo del campionato il Milan vuole sedersi da protagonista e non da comprimario. Con un Jack che può valere davvero come il più alto degli assi nel mazzo.