E ci risiamo, il Milan frena ancora: dopo due vittorie si ferma la corsa dei rossoneri. Contro i rossoblù di Gasperini è arrivata una brutta sconfitta che non permette alla squadra milanista di raccogliere la terza vittoria di fila dopo quelle contro Palermo e Udinese. È un Milan dalla doppia vita, incapace di pareggiare: una la vince, una la perde. Tre vittorie e altrettante sconfitte. Pareggi? Nada che nada. Già, perché questa squadra, una volta in svantaggio, non è in grado di rimontare. È già successo a Firenze e nel derby. Non ha fatto eccezione il lunch match di ieri. Un andamento che non può mantenere una squadra con le ambizioni del Diavolo. Un successo a Marassi avrebbe permesso al Milan di fare un salto di qualità importante, oltre che in classifica visti anche i risultati delle altre squadre. Purtroppo, però, i tre punti non sono arrivati e al momento l’Europa è già piuttosto lontana. Contro il Genoa è apparsa una squadra ancora senza gioco e senz'anima, che invece di progredire compie bruschi passi indietro. Pensate solo che i rossoneri hanno subito gol per la sesta partita di fila. Tanti problemi ancora da risolvere per Sinisa Mihajlovic.

E' un Milan che non ha identità: prestazione inquietante, in quanto molto simile a tante, troppe, viste nella scorsa stagione. In queste prime sei giornate di campionato, la squadra meneghina ha raccolto solo 9 punti, a 6 lunghezze di distanza dalla vetta, occupata da Inter e Fiorentina, due in meno rispetto allo scorso anno quando in panchina c’era Filippo Inzaghi. Sinisa Mihajlovic deve lavorare molto, anche perché i rossoneri di SuperPippo, che chiusero al decimo posto, avevano segnato cinque gol in più e subito le stesse reti del Milan attuale. Da Inzaghi a Mihajlovic: quasi nulla è cambiato. Nemmeno l’andamento altalenante. Soliti problemi, soliti handicap, solite lacune che Sinisa, purtroppo, non è riuscito fin qui a colmare. E' chiaro che al Milan manchi ancora fluidità nella manovra offensiva, ma è soprattutto una questione di atteggiamento. Fino ad ora la squadra va a strappi, le sfuriate del serbo non stanno avendo l’effetto sperato sui giocatori.

Ieri al termine del match, il tecnico serbo ha centrato un altro problema in casa Milan: "La verità è che facciamo bene solo un tempo a partita e non va bene, anche in settimana è stato così". Dopo Udine, contro una formazione con l’acqua alla gola e sotto di 3 gol, la squadra rossonera ha staccato la spina. Avesse pareggiato l’Udinese non ci sarebbe stato niente da dire: un tempo a testa. Ma anche ieri contro il Genoa a Marassi il Milan ha di fatto regalato un tempo agli avversari: il problema della formazione di Sinisa Mihajlovic è che in questo momento non riesce ad esprimere il suo calcio per tutta la partita, ma solo per 45 e tenta una reazione solo a sfida compromessa, ovvero tentando di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati. Troppo poco per una squadra che punta a tornare in Champions League nella prossima stagione. Squadra molle e senza idee, lontana anni luce dalle solite parole del tecnico serbo che predica sempre cattiveria e voglia di lottare su ogni pallone. Mentalità, convinzione, pragmatismo. Tutti concetti che ben si addicono al sergente Sinisa Mihajlovic, ma non ancora al suo Milan, ancora anonimo. Bisogna imparare a vincere di misura e per farlo è necessario difendere meglio. Intanto il Milan ha perso una grande occasione e tre sconfitte sono già il limite per la vittoria in campionato.

L ’unico giocatore rossonero che si è salvato nella trasferta di ieri contro il Genoa è stato Mario Balotelli: il numero 45 del Milan è stato infatti l’unico che ha tenuto in apprensione la squadra rossoblù e ha provato a creare qualcosa di pericoloso. Il rebus in attacco per Mihajlovic è proprio Super Mario: perché Balo gioca bene, ma fa giocare male gli altri? La sua presenza in campo sembra quasi dar fastidio al suo partner d'attacco che sia Bacca o Luiz Adriano. Balotelli è un attaccante atipico, che rende meglio da unica punta. A Mihajlovic il compito di tramutarlo in un uomo squadra. lI Milan è atteso ora domenica dalla complicatissima sfida contro il Napoli di Maurizio Sarri: questa partita rappresenta già un esame da non fallire per i rossoneri di Sinisa Mihajlovic .