Domani il Milan di Mihajlovic affronterà l'ex squadra del tecnico serbo: la Sampdoria, con Montella come nuova guida al posto dell'esonerato Zenga. Una sfida che si preannuncerà equilibrata, con le due squadre che cercheranno ad ogni costo i tre punti. Sinisa ha solo un diktat, uscire dallo stadio con tre punti: "E' presto giudicare con una sola partita le differenze tra la Samp di Zenga e quella di Montella. La Sampdoria è una squadra ostica con giocatori che dalla metà campo in su possono risolvere la gara in qualsiasi momento. E' vero che quest'anno hanno portato a casa solo 2 punti in trasferta, ma dovremo stare attenti. Ogni allenatore allena a proprio modo, ma ora è presto per dare un giudizio. Auguro sempre il meglio possibile alla Sampdoria e al mio ex presidente auguro di non perdere mai il sorriso. Sono convinto che domani la vinciamo, sarà dura, ma dipende da noi. Se mi accontento di dieci punti da qua fino a Natale? No!"

Per chi dice che il Milan sia in crisi, Mihajlovic non la pensa così: "Dopo la partita con il Napoli abbiamo avuto più di 2 punti di media a partita e sono convinto che nelle restanti riusciremo a mantenere questa media che l'anno scorso garantiva l'accesso in Champions. Abbiamo 6 partite fino al girone di ritorno, poi avremo quasi tutti gli scontri diretti nel girone di ritorno e sono convinto che possiamo fare meglio. Ogni partita ha una storia a sè. Con l'Atalanta mancavano dei giocatori e ne abbiamo recuperati 3-4 all'ultimo. Contro la Juve è stata una partita equilibrata, abbiamo fatto poco sia noi che loro. Il nostro problema a Torino è stato sbagliare troppi passaggi e non essere riuscito a tenere su la palla sulla trequarti".

Il Milan è sempre più pronto verso il passaggio al 4-4-2, nonostante l'assenza di Bertolacci"Un giocatore non fa decidere per un modo o per l'altro. Sicuramente non aver quasi mai avuto l'investimento più importante a centrocampo ha pesato. Così come Balotelli, che spero di avere entro Natale. Indipentemente dal modulo avremo sempre 4-5 giocatori offensivi. Poi a volte non siamo riusciti ad esprimere questo potenziale offensivo, ma l'idea è sempre quella. In difesa abbiamo i doppi su ogni ruolo, più un altro centrale, quindi siamo in 9. Vediamo partita per partita".

Chiude la conferenza stampa con le parole su Josè Mauri"Sta crescendo, è un ragazzo giovane. Per l'età che ha lui gli conviene andare a farsi le ossa in prestito. Era già la nostra idea a giugno, poi è rimasto e son contento. Credo che nelle prossime partite possa trovare spazio, perchè è cresciuto rispetto a qualche settimana fa".

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Giorgio Giovannini
Tradito dal suo riconoscibilissimo accento veneto, è un fedelissimo seguace della Reyer Venezia, ma il suo vero credo è LaVar Ball. Quasi pendolare tra Venezia e Londra, con tappa a Milano per le sue fedi calcistiche: Milan e Tottenham. Appassionato di stadi, specialmente quelli britannici.