Jack Bonaventura ormai sembra non fare più notizia anche se le sue prestazioni difficilmente vanno sotto la sufficienza. Sarà che lui è uno tranquillo fuori del campo, a cui le luci dei riflettori piacciono il giusto. Se però c'è da dire qualcosa non è uno che si tira indietro.

Ieri sera il centrocampista del Milan è intervenuto a Milan Channel e per prima cosa ha voluto fare chiarezza sulla sua scelta di cambiare procuratore, su cui ieri sono apparse indiscrezioni in riferimento ad un presunto gioco sporco legato a questa vicenda che vedrebbe coinvolto anche Adriano Galliani: "Ho letto anche io quello che è stato scritto oggi, sono state scritte cose gravi e offensive nei miei confronti. Vengo dipinto come uno che non sa prendere le proprie scelte, poi è stato attaccato anche Galliani che non c'entra nulla in questa vicenda. Non sono nè il primo nè l'ultimo giocatore a cambiare procuratore: è una scelta che ho fatto io. Quando altri giocatori cambiano procuratore non si sa niente, questa volta è uscita questa cosa che mi ha dipinto come una persona che non sono. Io penso al campo, non ho niente da dire, mi dispiace solo per Galliani che è stato descritto in questo modo. Io l'ho chiamato per comunicargli la mia decisione e lui mi ha detto che era un mio diritto farlo. E' una scelta che ho preso io quindi non vedo perchè si debba fare rumore. La società non ha assolutamente fatto pressioni per farmi cambiare procuratore."

Si parla per fortuna anche di campo, di moduli e di posizioni. Bonaventura ha le idee abbastanza chiare a riguardo: "Il centrocampista nel centrocampo a tre l'ho fatto e l'ho anche fatto bene riuscendo a far gol e ad inserirmi, però credo che quando si gioca in quel ruolo bisogna giocare più con la testa e meno con la fantasia. Forse giocare a centrocampo limita un po' le mie qualità, ma cerco di dare comunque il mio contributo. Abbiamo giocato con un sistema di gioco nuovo, interpretando la partita con un buon atteggiamento. Questo ci deve servire per affrontare le prossime partite allo stesso modo. Non dobbiamo sentirci forti perchè abbiamo vinto 4-1, alla sosta dobbiamo aver recuperato più punti possibili." Le sue prestazioni, comunque, sono all'altezza di una maglia come quella del Milan: "Lascio giudicare agli addetti ai lavori, io devo concentrarmi su quello che posso fare dando il massimo. Poi ovvio che sono contento di essere stato decisivo in parecchie partite. Penso che continuando così posso guadagnare un prestigio nazionale importante."

Le vittorie aiutano anche a rasserenare l'ambiente, lo spogliatoio e permettono di lavorare meglio in settimana: "A fine partita eravamo contenti e sereni, perchè sapevamo di aver fatto una bella partita e potendo lavorare tranquillamente durante la settimana. Però, ripeto, dobbiamo lasciarci alle spalle questa partita e pensare alle prossime partite dove sulla carta siamo favoriti e dobbiamo stare concentrati pensando a far bene come con la Sampdoria." Contro la Sampdoria ha sfiorato il gol su punizione, mentre con il Palermo ha trovato il bersaglio. Non una casualità: "Mi fermo spesso a provare le punizioni. Anche l'anno scorso con Inzaghi mi sono allenato tanto e credo di essere migliorato. Mi spiace per la punizione contro la Sampdoria, perchè in allenamento solitamente riesco a far gol e invece la palla è uscita di pochissimo nonostante ho superato la barriera. Il mister ci crede tanto sulle palle inattive e quindi mi sto allenando anche quello." 

Difficile non pensare ad un Antonio Conte che quanto meno lo tiene d'occhio in ottica Nazionale"Sono nato come esterno di sinistra in un 4-4-2 e sto bene in quel ruolo. Conte mi tiene in considerazione e c'è molta concorrenza. Nelle ultime partite ha giocato in un modo che può esaltare le mie qualità. Io posso e devo pensare solo al Milan, non posso calare di rendimento con questa maglia: l'Europeo è uno dei miei desideri, poi le scelte di Conte verranno di conseguenza. Io devo pensare solo a fare il meglio possibile con il Milan." La Nazionale diretta conseguenza del Milan, Bonaventura è semplice ed efficace. Come in campo, come sempre.