La versione 2.0 di M'Baye Niang con la maglia del Milan sembra essere diversa da quella che non ancora maggiorenne arrivò in Italia. Il Milan ha sempre creduto nelle qualità del francese che ora si sta ritagliando uno spazio importante grazie alla fiducia di Sinisa Mihajlovic nei suoi confronti.

L' attaccante ha parlato anche del rapporto con l'allenatore serbo in un'intervista concessa al Corriere dello Sport: "Il mio rapporto con Mihajlovic è ottimo. Mi dà tanto... Ha un debole per me? Mi fa piacere. Si tratta di un bravo allenatore che conosciamo tutti, gli piace lavorare con i giovani. Ha grandi qualità. Voglio sempre dare il massimo e fare sempre quello che dice." Contro il Verona potrebbe toccargli la fascia destra, ma Niang si sente un centravanti: "Domenica mi vuole schierare come ala destra? In realtà a me piace giocare da centravanti, al massimo da seconda punta. Potendo scegliere vorrei sempre avere altri due attaccanti al mio fianco. Ma è l’allenatore a decidere la formazione. Ho già giocato a centrocampo sulla destra, lo farò anche questa volta."

I sei mesi al Genoa con un allenatore come Gasperini hanno fatto benissimo a Niang che ha sempre avuto in testa il ritorno al Milan come obiettivo: "Cosa mi è rimasto di quei sei mesi? Tantissime cose e tutte molto positive - ha spiegato il francese al Corriere dello Sport -. Innanzitutto ho giocato con continuità, sono stato molto bene sotto tutti i punti di vista. Sono molto giovane e ho bisogno di giocare. Il Genoa mi voleva tenere? Ma io non ho mai avuto dubbi: volevo tornare al Milan perchè mi sento parte integrante di questa squadra e di questa società. A gennaio avevo accettato di andare al Genoa con la formula del prestito secco per dimostrare di essere uno da Milan. Io volevo tornare qua, volevo poter dare qualcosa alla squadra. In cosa posso migliorare ancora? Ho già imparato molto da quando sono arrivato... Prima non giocavo bene, adesso penso di essere migliorato." Il Genoa è il passato più recente, Niang guarda anche un po' più indietro: "Gli errori che ho commesso nessun calciatore deve permettersi di farli. Bisogna evitare tutto. Da questo punto di vista sono cambiato molto e sicuramente in meglio. In che senso? Quando giochi e ti arriva il pallone devi essere lucido e calmo. Quando stai e fai bene nella vita privata i risultati si vedono quando giochi. Con Allegri giocavo di più, ho disputato anche qualche bella gara. Diciamo che iniziando a segnare posso essere un’arma importante per la squadra e posso conquistare meglio la stima dell’allenatore."

Riguardo il futuro il francese vuole giocare la Champions con il Milan e restare a lungo in rossonero: "Se ho intenzione di fermarmi al Milan? Sì, se dipendesse da me non avrei problemi. Mi vedo ancora e sempre in questa squadra. Anche per altri 10 anni. Abbiamo perso una sola partita nell’ultimo periodo. La cura per guarire è molto semplice: bisogna solo lavorare, questa è la strada giusta. E nessuno di noi deve ascoltare quello che si dice fuori da Milanello. il pareggio di Carpi? Non era una partita facile da affrontare. Sapevamo che i nostri avversari avrebbero giocato come al solito, palla lunga... Sapevamo che era una gara difficile da sbloccare. Abbiamo guadagnato un punto, è stato importante non aver perso. Il Verona? Dobbiamo ottenere il massimo, come sempre. Io penso che, comunque, l’obiettivo della Champions League sia alla nostra portata."

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About the author
Francesco Nasato
24 anni, giornalista pubblicista, allievo della scuola di giornalismo dell'Universitá IULM, laureato alla Cattolica di Milano in Linguaggi dei Media. Editor di Vavel Italia, scrivo di calcio e Milan sul web e la carta stampata da quando ho 18 anni