Andrea Bertolacci non è ancora sicuro di giocare il derby da titolare domani sera. Nella testa di Sinisa Mihajlovic, infatti, i dubbi maggiori sono probabilmente legati al centrocampo, con il nome di Kucka che a seconda dell'utilizzo o meno potrebbe cambiare diverse situazioni.

Se non altro il centrocampista ex Genoa sembra avere le idee chiare sul derby e sulla sua importanza per la classifica del Milan, come spiega al Corriere della Sera: "Non credo sarà sottotono. Si affrontano due squadre molto forti. Noi abbiamo perso punti che non meritavamo di perdere, penso al Verona, al Bologna, al Carpi, al secondo tempo di Roma. Con 6/7 punti in più sarebbe un altro campionato. Ci manca la spregiudicatezza che ti consente di tentare la giocata. Non c’è se hai paura di non portare a casa il risultato. Se ne esce con la consapevolezza che siamo forti. Derby ultimo tremo per la Champions? Non amo i pronostici, ma è molto importante. Anche perché è uno scontro diretto." Una vittoria potrebbe dare lo slancio al Milan verso la continuità, l'elemento che più è mancato fino a questo momento: "C’è mancato al Milan fin qui? La parola è: continuità. Facciamo partite che non t’aspetti, penso alla Fiorentina, e poi non ci ripetiamo. A Empoli è mancato il cinismo; se vai due volte in vantaggio devi vincere."

La stagione di Bertolacci ha più ombre che luci fino a questo momento, colpe sue, ma non solo: "Ho sofferto un po’ l’ambientamento. Dopo l’infortunio in Nazionale avevo ritrovato le mie qualità, ma poi mi sono fatto male di nuovo. Alla squadra manca continuità nelle prestazioni e nei risultati e questo incide anche sui singoli. Il clima di San Siro non aiuta. Però noi dobbiamo essere bravi a isolarci. In allenamento vediamo i nostri valori, sappiamo che siamo forti. La fiducia altrui però si conquista solo con i risultati. Uno dei nostri obiettivi deve essere proprio quello di riportare i tifosi allo stadio. Il Milan è in una fase di ricostruzione, ha cambiato tanti giocatori e anche allenatori." L'ultimo è Sinisa Mihajlovic, spesso al centro di voci e indiscrezioni: "Sarebbe da ipocriti dire che sono cose che non dispiacciono e non danno fastidio, immagino anche a lui. Però abbiamo dimostrato con i fatti di essere un gruppo unito e di stare con l’allenatore. Il meglio l’abbiamo dato proprio nelle difficoltà. Forse il segreto sta proprio nell’essere arrabbiati. Se è importante dare tempo al tecnico? Assolutamente. L’allenatore deve poter lavorare per trasmettere la sua mentalità, ma sappiamo bene che al Milan si vuole tutto e subito. Da una parte lo capisco, dall’altra non è facile."

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About the author
Francesco Nasato
24 anni, giornalista pubblicista, allievo della scuola di giornalismo dell'Universitá IULM, laureato alla Cattolica di Milano in Linguaggi dei Media. Editor di Vavel Italia, scrivo di calcio e Milan sul web e la carta stampata da quando ho 18 anni