Senza bollicine, così Sinisa Mihajlovic ha definito la prestazione del Milan ieri a San Siro contro l'Udinese. Il pareggio finale lascia un po' di amaro in bocca e la zona Champions lontana ancora 6 punti. La sensazione di un'occasione persa è forte, soprattutto alla luce del primo tempo.

La botta di entusiasmo scaturita dal doppio successo contro Inter e Palermo nei primi 45 minuti sembra evaporare sotto la pioggia di San Siro. Il Milan è poco pericoloso, cerca di essere intenso, ma si ritrova ad essere frenetico e confusionario. Non a caso il gol dell'Udinese nasce da una palla persa, figlia del pressing dei ragazzi di Colantuono, ma anche di un errore in fase di impostazione. In più, soprattutto nel primo tempo, l'assenza di Bonaventura sulla sinistra si è fatta sentire e non poco. L'adattato Kucka non è riuscito, ovviamente, a garantire la stessa qualità nelle giocate del compagno ex Atalanta anche se naturalmente non ha fatto mancare il solito impegno e la solita applicazione. Oltre a questo anche chi è uscito dalla panchina non è riuscito a girare la partita, nonostante un intero tempo a disposizione, visto che il pareggio di Niang è arrivato all'inizio della ripresa. Balotelli si è fatto vedere solamente su due calci di punizione, un po' poco per pensare di convincere Mihajlovic a concedergli più spazio. Boateng non è mai riuscito a cambiare passo e a puntare il diretto avversario sull' esterno, nel tentativo di creare superiorità numerica. Quando nelle scorse settimane si parlava con insistenza di alternative sulle fasce laterali si pensava proprio ad una situazione di partita come quella di ieri. Uno fra Honda e Bonaventura out e Mihajlovic costretto a provare ad inventarsi qualcosa. Di positivo restano sicuramente l'intensità della ripresa e il fatto che il Milan ci abbia provato davvero fino all'ultimo secondo. Bacca per una volta non ha segnato, Bertolacci si è fermato a pochi centimetri da un gol che sarebbe stato importante per lui e per la squadra. Se non altro la squadra ha dato altri segnali di stare assumendo un'identità e un modo di giocare sempre più precisi e delineati.

Nel prossimo turno Inter e Fiorentina si affronteranno nello scontro diretto e il Milan riceverà ancora a San Siro un Genoa che potrebbe arrivare decimato dagli infortuni. Il treno Europa ha ancora il Milan fra i suoi vagoni, ma per restarci attaccati serve vincere gare come quella di ieri.