L'ottimismo di ieri pomeriggio sulle condizioni di Jack Bonaventura con il passare delle ore si è trasformato in una quasi certezza. Dopo essere mancato contro l'Udinese per un problema all'anca, l'ex Atalanta tornerà a prendersi il suo posto da esterno sinistro Domenica all'ora di pranzo.

La notizia che probabilmente Sinisa Mihajlovic aspettava con più ansia e che in qualche modo regala un po' più di serenità al serbo in vista della gara contro il Genoa di Gasperini. L'importanza di Bonaventura per questo Milan è visibile anche ad occhio nudo. Con lui i rossoneri sono un certo tipo di squadra, senza di lui sono un'altra cosa. Il discorso non è tanto del cambiare in meglio o in peggio, ma riguarda la mutazione in sè, il fatto che il Milan, anche se prova a non farlo, cambia il proprio modo di giocare senza Bonaventura. Meno verticalità, meno imprevedibilità, meno intelligenza calcistica in campo. Elementi che spesso mettono in difficoltà le difese avversarie e generano situazioni vantaggiose per altri giocatori di Mihajlovic. Ci sono anche dei numeri, seppur su un campione molto limitato, che fanno intuire l'importanza del numero 28 per il Milan. Quest'anno Bonaventura ha saltato due partite, entrambe a San Siro. Contro l'Atalanta per squalifica e contro l'Udinese per un problema fisico. Risultato, il Milan in queste due gare non ha vinto e in più non ha neppure mostrato quel gioco altre volte efficace anche se non particolarmente spettacolare. "Jack per noi è fondamentale, senza di lui si perde un po' di qualità", parole e sentenza di Sinisa Mihajlovic più chiare di mille altri discorsi.

Bonaventura è il migliore per ripartire in contropiede, è quello che punta di più il diretto avversario e si assume la responsabilità di cercare giocate importanti, ma che possono risultare decisive. Contro l'Udinese tutto questo è mancato, contro il Genoa Mihajlovic potrà tornare ad usufruire delle giocate del suo Jack, pardon, asso nella manica.