E pensare che circa un mese Vincenzo Montella aveva dato il via libera alla società per la cessione di Carlos Bacca. Unico giocatore presente nella rosa del Milan in grado di portare nelle casse della società soldi freschi, pronti da essere reinvestiti in altre zone del campo. Le cose sono andate diversamente, anche perchè lo stesso Montella si è accorto, dopo aver visto Bacca con i propri occhi nei primi allenamenti a Milanello, che in area come il colombiano ce ne sono davvero pochi.

Per tutta risposta Bacca ha regalato al nuovo allenatore del Milan un esordio positivo contro il Torino dell'ex Sinisa Mihajlovic, pronto a rovinarela prima di Montella e a prendersi una bella rivincita personale. Bacca, però, ha spedito il pallone per ben tre volte alle spalle di Padelli, dimostrando di avere un repertorio tanto completo quanto letale dentro l'area di rigore. Primo gol di testa, secondo di sinistro dopo lo stop con la coscia destra, il terzo su calcio di rigore procurato da Bonaventura. Voleva calciarlo Niang, ma Bacca aveva promesso al figlio il pallone della sua prima tripletta italiana e quindi il francese ha dovuto rimandare l'appuntamento con il gol. El Peluca, invece, è stato puntuale come sempre. Aveva chiuso la scorsa stagione di campionato con un gol, in quel caso inutile contro la Roma a San Siro, la riapre con tre squilli che gli valgono la standing ovation all'uscita dal campo.

Applausi a cui è seguito un cinque vigoroso con un grande ex attaccante come Vincenzo Montella. Destinatario anche di un gesto significativo dopo il gol del momentaneo 1-0. Un abbraccio forte e caloroso, segnale di un felling che si sta creando in queste prime settimane di conoscenza reciproca e che potrebbe portare vantaggi interessanti un po' per tutti. Per Montella che si ritroverebbe in casa uno dei migliori centravanti del nostro campionato, in grado di trasformare le occasioni che gli capitano in reti; per Baccca, pronto a giocare in una squadra diversa da quella della scorsa stagione, più votata al gioco offensivo, in grado, almeno sulla carta, di creare più occasioni e più pericoli per le porte avversarie; per il Milan, voglioso di riscatto e pronto ad affidarsi a due grandi bomber. Uno in panchina e uno in campo con la maglia rossonera numero 70.