"E' una grande soddisfazione essere arrivato qui, sono a completa disposizione di Benitez già per sabato". Così esordisce Anthony Reveillere, difensore neo acquisto del Napoli nella conferenza stampa che sancisce di fatto il suo arrivo a Napoli. "Sono convinto che possiamo fare bene in Champions - continua il francese - mi dispiace non poter giocare queste 2 gare ma farò un gran tifo". Reveillere ritrova Benitez dopo l'esperienza di Valencia: "Lo conosco bene, perchè abbiamo avuto l'opportunità di lavorare a Valencia. Con lui ho tanto piacere di lavorare, è un allenatore che punta tanto sul gioco". Alla domanda su quale parte del campo preferisce giocare il talento francese risponde senza timori: "Preferisco giocare a destra, ma il mister sa che posso giocare anche a sinistra. Amo il gioco e il contrattacco. Posso fare bene sia la fase offensiva che difensiva". Reveillere arriva a Napoli da svincolato: "Ero svincolato si, ma avevo ricevuto delle proposte che però non mi convincevano. Il Napoli mi ha convinto perchè è tra le prime squadre in Italia" . Il francese indosserà la maglia numero 2, maglia che fu un tempo di Grava: "Mi hanno parlato della maglia numero due e della sua importanza e sono onorato di indossarla". In conclusione gli viene chiesto se spera in una convocazione ai Mondiali ma Reveillere lascia intendere che adesso è concentrato solo sul Napoli: "Prima di tutto penso a fare bene nel Napoli. Sono felicissimo del contratto firmato fino a giugno. Mi farebbe piacere prolungare l'esperienza con il Napoli. I Mondiali? Sarebbero un bel traguardo. In questo momento conta la continuità, tornare in campo per allenarmi è stata una grande soddisfazione. Ora viene il bello".

Così si conclude la breve ma incisiva e convincente conferenza stampa che ha visto protagonista Anthony Reveillere. Ripercorriamo la sua carriera per conoscere meglio questo 34enne francese arrivato alla corte di Benitez.



Si chiama Anthony, ma in Francia spesso il suo nome è abbreviato così: Antho. Che magari, con la pronuncia francese, potrebbe anche diventare un Anto’ alla napoletana. Proprio come scrisse Aurelio De Laurentiis nel suo tweet di benvenuto. Di tempo per scoprirlo ce n’è, a partire da oggi. Il giorno di Anthony Reveillere. Il primo made in Naples in forma ufficiale. Il primo da copertina, sebbene in borghese. In attesa di vederlo all’opera. Magari già sabato.

Reveillere in carriera ha macinato chilometri sulla fascia destra, senza però disdegnare la sinistra. Un jolly, sì, ecco chi è Reveillere. Un acquisto last minute, un uomo d’esperienza e di sicuro affidamento professionale che il Napoli ha pescato tra gli svincolati dopo l’infortunio di Mesto (e di Zuniga, ovviamente). Della sua scheda e del suo curriculum si sa un bel po’, ma sarà certo curioso ascoltarne dalla voce viva la gioia di ritornare in ballo a 34 anni direttamente dalla porta principale, dopo qualche mese di inattività. E una carriera decisamente importante. Sì, Reveillere non gioca una partita ufficiale dal 26 maggio: Lione-Rennes in Ligue 1. Una sorta di testacoda del destino: perché è con il Rennes che ha cominciato la carriera ed è con il Lione che s’è consacrato e ha chiuso nel suo Paese. In mezzo, il Valencia di Rafa, nel 2003: un ponte di passaggio verso l’Olympique. Il club della sua vita: dieci anni di successi e un ciclo da paura fatto di 5 scudetti, 5 Supercoppe e 2 Coppe di Francia. E poi, la Nazionale e il Mondiale 2010. E sempre con la maglia numero 13, una sorta di seconda pelle che al Napoli, però, appartiene a Bariti. E allora, il cambio: Antho passa alla numero 2 che fu di Gianluca Grava. Un guerriero irriducibile. Un idolo del popolo. E un’eredità molto romantica.

Reveillere, comunque, ha spessore e sensibilità: è stato testimonial di una campagna di educazione attraverso allo sport rivolta ai più giovani, e alla vigilia di una partita immortalò con fierezza anche le scarpe da indossare. Con un fregio ai lati: “Tutti uniti contro il cancro”. Un messaggio di impegno e solidarietà che gli fa onore. Tra le foto del suo web album ci sono anche quelle della compagna, Caroline, con cui ha due figli: Sharon e Leny (tatuati sul corpo). Un personaggio di spicco, insomma. Un giocatore vero con un curriculum importante che, a 34 anni, può riassaporare Champions e la lotta scudetto. Nei suoi mesi da svincolato ha lavorato sodo anche in solitudine, e infatti a Castel Volturno s’è presentato in forma. Snello com’è, tra l’altro, non ha bisogno di un lavoro eccessivo per lucidare i muscoli, ma è ovvio che l’allenamento è un conto e la partita una storia a sé: gradualmente, però, accumula minuti nelle gambe, e se Benitez lo riterrà già pronto tatticamente non è escluso che possa decidere di lanciarlo nella mischia a stretto giro.

La prima occasione è dietro l’angolo: sabato al San Paolo arriva il Parma, e con Armero che rientra oggi in sede dopo le due partite giocate con la sua Nazionale, non è troppo azzardato immaginare che Rafa possa pensare a lui. Al debutto di Anthony detto Antho. Si vedrà. Inutile andare di corsa con la fantasia. L’importante è correre veloci in campo e sotto questo aspetto, uno come Reveillere non teme niente. E nessuno.

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Alessandro Mancinelli
Giornalista e redattore presso Vavel Italia. Serie A, NBA, NFL, Roma, Napoli, Nazionale, Calciomercato, Champions League, Premier League. Esperto nel fare tutto quello che non mi piace fare e tutto ciò che va contro di me. Insonne da tempi immemori. Campione in carica di occhiaie. Neutrale peggio della Svizzera. Di nessuno sport mi interessa il punto di vista da tifoso. Ogni giorno torturo psicologicamente me stesso. La sola cosa che mi interessa è lavorare. Stress come stile di vita.