Un piede in Europa League, l'altro agli ottavi di Champions. La situazione creatasi nel gruppo F della Champions League è più unica che rara. L’Arsenal guida il gruppo con 12 punti ma non è ancora qualificata, Napoli e Borussia Dortmund sono 9 mentre il Marsiglia a zero punti è matematicamente eliminata. Nel prossimo turno gli azzurri affronteranno l’Arsenal in casa mentre il Borussia Dortmund farà visita al Marsiglia. Sono numerose le combinazioni possibili, così tante che sia tecnici che giocatori non danno nulla per scontato.

Arsene Wenger, tecnico dell’Arsenal, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa dopo la vittoria con il Marsiglia: “E’ incredibile, abbiamo 12 punti ma non siamo ancora qualificati. E’ la prima volta che vivo una situazione del genere in 150 partite di Champions. Potremmo pensare di andare a Napoli cercando di non prendere troppi gol ma sarebbe un errore. Dobbiamo giocare in maniera positiva e provare a vincere la partita. In ogni caso, il Marsiglia giocherà in casa e non è detto che perda, vorranno conquistare qualche punto nel girone per non chiudere a zero. Dovrò fare delle rotazioni prima del match col Napoli, abbiamo tre partite di Premier prima della sfida del San Paolo e dobbiamo arrivarci nella migliore condizione possibile senza perdere punti in campionato”.

Nuri Sahin, calciatore del Borussia Dortmund, ha dichiarato: “Subito dopo il goal del Napoli ho chiesto a Kehl se il 2-1 fosse un risultato sufficiente per passare il turno o meno. Ieri Klopp ci aveva spiegato tutto ma onestamente non avevo capito molto”.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e capire in che modo il Napoli può puntare ancora alla qualificazione. Il Napoli è promosso agli ottavi di finale se batte l’Arsenal e il Borussia non vince a Marsiglia e se pareggia con l’Arsenal e il Borussia perde a Marsiglia. Nel caso di vittorie del Napoli, sull’Arsenal, e del Borussia, sul Marsiglia, Arsenal, Napoli e Borussia chiuderebbero il girone alla pari a quota 12. La classifica avulsa sarebbe ancora in perfetta parità, con 6 punti a testa, e la qualificazione di giocherebbe con la differenza reti degli scontri diretti. Al momento è: Arsenal +2 (4 gol segnati e 2 subiti), Borussia +1 (6 segnati e 5 subiti) e Napoli -3 (3 segnati e 6 subiti). Per passare il turno quindi, occorre battere gli inglesi con tre gol di scarto.

Ora quindi al Napoli servirà un miracolo. Per passare il turno di Champions League e accedere agli ottavi di finale agli azzurri di Benitez, infatti, non basterà il 2-0 contro l'Arsenal al San Paolo come detto (a meno di un altro miracolo con il Marsiglia). Sarà necessaria, addirittura, una vittoria con tre gol di scarto. Sì, perché con un arrivo a pari punti (12 per Arsenal, Napoli e Dortmund) la qualificazione verrebbe decisa dagli scontri diretti e dalla differenza reti accumulata nelle sei sfide dirette tra inglesi, tedeschi e partenopei. Ecco quindi che l'eventuale 3-0 porterebbe gli azzurri a "0" nella differenza reti negli scontri diretti (e l'Arsenal crollerebbe di conseguenza a "-1") qualificando direttamente gli azzurri agli ottavi di finale.

In caso di un successo "solo" per 2-0 contro i "Gunners" nella differenza reti l'Arsenal scenderebbe o "0" mentre il Napoli salirebbe a "-1" qualificando di fatto inglesi e tedeschi. Un passaggio del turno sarebbe anche possibile battendo l'Arsenal 1-0 o 2-0 o con meno di tre gol di scarto, ma il Borussia Dortmund dovrebbe non vincere con un Marsiglia ancora fermo a zero punti. Inoltre, in caso di sconfitta del Dortmund a Marsiglia agli azzurri basterebbe anche solo un pareggio. Una speranza, questa, ancora più bassa rispetto a quella di battere gli uomini di Wenger con tre gol di scarto al San Paolo.

Ma ora vediamo cosa non va nella squadra di Benitez. Il Napoli aveva impressionato l’Italia e non solo con un avvio di stagione brillante. Bel gioco, risultati eccellenti e un ampio respiro europeo dato dalla nuova impostazione di Rafa Benitez. Eppure, una volta giunti al momento del salto di qualità, qualcosa non ha girato a dovere. E, adesso, rischiamo di dover parlare del ko di Dortmund come del primo spartiacque stagionale, che obbliga gli Azzurri a battere 3-0 l’Arsenal per passare agli ottavi. Impressionando al contrario, per un ruolino di marcia che propone i partenopei sempre ko nelle ultime tre partite ufficiali, ma ancor più con un bottino magro negli scontri diretti. Dalle 4 trasferte con Roma, Juventus, Arsenal e Borussia Dortmund sono arrivate altrettante sconfitte, con 10 gol subiti e uno solo segnato. Forse è il caso di mettere in fila gli errori di Benitez, prima che sia troppo tardi.

Il peccato originale è quello estivo, quando Benitez si è accontentato dell’arrivo di Raul Albiol e non ha insistito per ottenere un altro centrale. Molti i nomi fatti, nessun altro acquisto. In estate sembrava un problema non aver completato con una difesa d’alto livello una squadra che era riuscita a prendere Higuain e Callejon dal Real Madrid. Adesso si è capito che senza quel centrale molto difficilmente si farà la differenza ad alto livello. Perché per coprire le pecche di Britos o Fernandez si è costretti a difendere “bassi” e imporre il proprio gioco negli scontri diretti diventa quasi impossibile.

Altro errore è l'insistenza di voler giocare col 4-3-2-1. Facevano riflettere le parole di Benitez alla vigilia di Dortmund-Napoli. In conferenza stampa aveva ammesso di aver riflettuto sulla possibilità di passare al 4-3-3, ma di non essere sicuro del cambio di modulo perché si trattava di un salto importante. Frasi che stridevano palesemente con il suo lavoro estivo, quando in pochi giorni è riuscito a cambiare una squadra abituata alla difesa a tre reimpostandola su una retroguardia a quattro. Passaggio più difficile di quello non esisteva, molto più semplice dovrebbe essere abbassare un trequartista a centrocampo. Guadagnando equilibrio in partite come quelle di Dortmund. Il punto chiave è che Benitez non ha ancora gli uomini adatti per giocare il suo calcio. Proseguendo sulla scia del 4-2-3-1, Benitez ha così lavorato quasi a coppie. Hamsik titolare sulla trequarti e Pandev prima riserva, senza alternative. Ma gli ultimi riscontri del macedone sono sempre più negativi. Perché insistere tanto su di lui? Un mistero che rende ancora più urgente il ripensamento del modulo originario.

Infine, il capitolo Mertens-Insigne. Il gioco delle coppie permette a Benitez di ruotare mirabilmente la rosa. Ma attenzione a non esagerare. Perché in serate come quella di Dortmund, pensare che si debba giocare soltanto 21’ più recupero con la coppia Insigne-Mertens a supporto di Higuain è insensato. I due si assomigliano tantissimo, ma possono giocare assieme. E, se si deve per forza proseguire sulla strada del 4-2-3-1, è obbligatorio impostarne uno dei due come trequartista centrale in assenza di Hamsik. Il calcio non è una partita a scacchi, Benitez farebbe bene a ricordarselo.